Manovra hard mentre visita, ginecologo condannato

Montebelluna. Due anni e mezzo a Francesco Accolla, in servizio all'ospedale San Valentino

MONTEBELLUNA. Avrebbe indugiato in stimolazioni e manipolazioni “spinte” che nulla hanno a che vedere con la prestazione sanitaria, per provocarle un orgasmo. Non si tratta di un rapporto amoroso condiviso in coppia, ma di una visita medica. È per questo motivo che iL 24 febbraio è stato condannato il ginecologo dell’Usl 2 Francesco Accolla, a processo per violenza sessuale. Per la seconda volta.

Ma andiamo con ordine. L’episodio si sarebbe verificato all’incirca un anno fa all’ospedale San Valentino  di Montebelluna, dove la giovane che ha portato in Tribunale il professionista, si era recata per una visita. Un normale appuntamento, per la donna, la seconda volta che si recava da uno specialista. La visita, però, si sarebbe spinta ben oltre quelle che sono le normali attività medico sanitarie per verificare lo stato di salute della ragazza. Il medico, infatti, l’avrebbe stimolata manualmente per provocarle un orgasmo, ma anche utilizzando la bocca, da quanto emerge dalle indagini. Da qui l’accusa di violenza sessuale.

Durante l’udienza preliminare, che si è svolta il 24 febbraio, il giudice ha condannato il medico, presente in aula, a due anni e mezzo di reclusione in rito abbreviato. Secondo l’avvocato difensore, Stefano Pietrobon, però «ci sarebbero nella versione della donna diverse incongruenze non spiegabili sul piano logico» inerenti la sfera intima e che potrebbero giustificare un eventuale ricorso. Si attendono, pertanto, le motivazioni per poi decidere come procedere.

Si tratta, per Colla, della seconda condanna nel giro di un breve arco di tempo. A inizio mese lo specialista finito sotto i riflettori, è stato giudicato colpevole, ancora un volta in rito abbreviato per una manovra, durante una visita ginecologica al “San Giacomo” di Castelfranco, andata, secondo l’accusa, oltre il lecito. Si trattava del primo dei tre casi che vedono il ginecologo dell’Ulss 2 a processo per violenza sessuale.

Il primo episodio riguardava appunto una visita ginecologica avvenuta, nel novembre del 2018, all’ospedale di Castelfranco. Durante la visita “in solitaria”, secondo quanto contestato dalla pubblica accusa, il medico avrebbe importunato la paziente con una manovra di stimolazione clitoridea in palese contrasto con la prestazione sanitaria. A sollevare il caso fu proprio la denuncia che la paziente, poco più che ventenne, sporse 12 giorni dopo ai carabinieri della compagnia di Castelfranco.

La doccia fredda per il ginecologo è arrivata a inizio marzo 2020, dopo una seconda denuncia, sporta dalla paziente visitata all’ospedale di Montebelluna. Ma le grane per il medico trevigiano non sono finite perché un’altra denuncia è stata presentata in procura di recente da una terza paziente che sostiene di essere stata molestata a sua volta dal medico. —




 

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