Manildo: «A 27 senza pedaggio da Treviso Nord a Preganziol»

TREVISO. Liberalizzare l’autostrada A 27 dal casello di Treviso Nord fino al casello di Treviso Sud. Anzi da Treviso Nord fino a Preganziol, per liberare tutte le altre strade di una dozzina di Comuni, almeno in parte, dal traffico che oggi le soffoca.
Ci sta lavorando sopra il sindaco di Treviso Giovanni Manildo, che a giorni tornerà a parlarne a Roma con il gestore dell’A 27, la società Autostrade per l’Italia, «per fare il punto», dice Manildo, «su quanto incassa ogni anno Autostrade da questo tratto di A 27, ragionando insieme sulla liberalizzazione e, appunto, sul modo di ammortizzare il mancato incasso da pedaggi. Io un’idea ce l’ho: una quota parte di questo mancato incasso è disposta a metterla il Comune di Treviso, e come amministrazione comunale su questa quota parte stiamo ragionando anche con Mogliano, Preganziol e Casier, anche se la liberalizzazione dell’A 27 vorrà dire alleggerire dal traffico anche le strade dei Comuni di Casale, Roncade, Silea, San Biagio, Carbonera, Breda Villorba, Maserada e Spresiano. Se la cosa andrà in porto», sottolinea Manildo, «sarà un risultato ottenuto senza consumare altro suolo pubblico con nuove infrastrutture ma, appunto, utilizzando una autostrada che esiste già».
Da tanti anni però, e soprattutto sotto elezioni, si parla ciclicamente di liberalizzare l’A 27. Non è certo una novità, e nel 2018 Ca’ Sugana tornerà alle urne...
«Non è e non deve essere un sogno nel cassetto o una promessa elettorale», continua il sindaco di Treviso, «Noi ci crediamo: è un obiettivo strategico per alleggerire il traffico dei nostri centri urbani. Per Treviso, ad esempio, penso agli effetti positivi che la liberalizzazione avrebbe su Sant’Antonino, ce lo chiedono gli stessi residenti».
Per Autostrade vorrebbe però dire rinunciare a molti milioni di euro di incasso annuo, e forse la quota parte che i Comuni metterebbero a disposizione non basterà. «È un aspetto delicato che affronteremo: intanto attendo di vedere l’ammontare medio degli incassi». Sembra tanto una pietra tombale su un altro tormentone elettorale, il quarto lotto della tangenziale di Treviso, il collegamento tra Castellana e Feltrina, costo sui 54 milioni di euro, ma pare lievitato, un progetto che Veneto Strade (l’arteria è regionale) tiene però congelato perché solo per fare il progetto esecutivo serve un milione di euro.
E la Regione dice di non avere nemmeno quello. «Sul quarto lotto non mollo», conclude Manildo, «Se la Regione non ha i 54 milioni di euro per costruirlo, tiri fuori almeno il milione per il progetto», perché, per il resto, un anno fa, il ministro Delrio a Treviso aveva annunciato che il governo era disponibile a finanziare la realizzazione dell’opera, «ma solo con il progetto esecutivo in mano». «Se non vediamo il finanziamento dello Stato nero su bianco non possiamo esporci con una progettazione così cara», replicò subito il numero uno di Veneto Strade, Silvano Vernizzi. E tutto si piantò lì, per l’ennesima volta.
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