Mangano primario di Urologia a Treviso: «Tempi di degenza abbattuti»

TREVISO. Bisturi sottilissimi e laser di ultraprecisione per combattere i tumori urogenitali. Un robot di nome Da Vinci per asportare i calcoli renali provocando dei mini-tagli cutanei. Sono le ultime frontiere dell’Urologia dell’ospedale Ca’ Foncello di Treviso che il nuovo primario Mario Salvatore Mangano punta a implementare, rafforzando il reparto hub nel capoluogo e lavorando sull’ospedale di Montebelluna per creare un polo di riferimento urologico che assorba la patologia ordinaria per l’ex Ulss 8, dove lo Iov di Castelfranco segue in prevalenza i pazienti oncologici.
Curriculum notevole Fresco di nomina ma con 31 anni di esperienza nella Marca, il dottor Mangano è stato scelto dopo essersi distinto in qualità di responsabile dell’unità semplice di chirurgia laparoscopica e robotica trevigiana. Classe 1960, ha firmato decine di pubblicazioni scientifiche e ha assisto da vicino al progresso nel campo dell’Urologia. Ricorda lui stesso: «Siamo passati dalla chirurgia dei grandi tagli a quella delle piccole cicatrici con apparecchiature flessibili che si adattano all’anatomia del corpo. E abbiamo abbattuto i tempi di degenza da una media di 15 giorni a 3 giorni».
Migliorie che oggi più che mai consentono ai pazienti di tornare in breve tempo alla vita di sempre. Nel bel mezzo della pandemia l’Urologia del Ca’ Foncello garantisce in media 7 sedute operatorie a settimana (contro le 9 dell’era pre-Covid) un grosso sforzo per rispondere ai pazienti colpiti da tumori di rene, vescica e uretere.
«Utilizziamo inoltre il robot Da Vinci per le procedure in videolaparoscopia, circa 130 l’anno, mentre per le 360 resezioni prostatiche e calcolosi adoperiamo un laser di ultima generazione oppure la corrente elettrica» prosegue il primario, che conta su una squadra di 10 medici, la collaborazione con Borgo Cavalli e un gruppo multidisciplinare di professionisti che si interfaccia anche con il San Valentino di Montebelluna per seguire incontinenze, calcolosi e ipertrofia prostatica benigna. «Dal 2019 siamo uno dei cinque centri veneti autorizzati a posizionare sfinteri artificiali e protesi per l’impotenza erettile» sottolinea il dottor Mangano.
Appello alla prevenzione
Nella provincia di Treviso circa il 10% della popolazione soffre di incontinenza, un altro 10% di calcoli. Si stimano oltre 150.000 soggetti coinvolti da questi disturbi. Di cruciale importanza la prevenzione. «Per prima cosa è bene confrontarsi con il proprio medico di famiglia» suggerisce il dottor Mangano, «dopo i cinquant’anni per la salute della prostata va controllato periodicamente il dosaggio del Psa con un prelievo di sangue, ed è bene stare sempre accorti sulla presenza di sangue nelle urine, sul dolore addominale e sui disturbi del flusso urinario sia maschile sia femminile». —
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