Manager compra casa da Bordin «Mi sono spariti 120 mila euro»

L’acquirente: «I lavori non sono più terminati e non posso ottenere l'agibilità» Nella rete della società di marito e moglie indagati per truffa spunta un’altra ditta



Altra grana per la coppia Bordin-Miatton. Nella rete della società riconducibili a Fabio Bordin e alla moglie Sonia Miatton - indagati per truffa e frode dalla Procura di Venezia per avere incassato le caparre delle torri di Jesolo, poi mai realizzate - c’è una nuova azienda, la Bpar, che al residence Passeggi di vicolo Piave, a Treviso, si sarebbe dovuta occupare di ultimare alcuni appartamenti venduti al grezzo.

Ilia Fedorov, manager russo da 25 anni residente nella Marca, ha scoperto che qualcosa non tornava lo scorso dicembre, quando alla sua porta hanno iniziato a bussare idraulici, elettricisti e altri artigiani che non avevano più ricevuto pagamenti dalla Bpar. Il risultato? All’appello oggi mancano circa 110/120 mila euro. Fedorov ha acquistato l’appartamento in vicolo Piave nel dicembre del 2019: 250 mila euro per l’alloggio al grezzo, «ma ho dovuto firmare», racconta il manager, «anche un contratto di appalto da 198 mila euro con la Bpar, la stessa società da cui ho comprato l’appartamento, affinché lo completassero con gli impianti e le finiture».

I lavori vengono subappaltati a terzi, e nella prima fase procedono regolarmente. Almeno fino ad ottobre, quando i fornitori smettono di essere pagati, nonostante i lavori siano ancora lontani dall’essere ultimati.

Fedorov ne viene a conoscenza a dicembre, quando alcuni fornitori bussano alla sua porta e gli esibiscono le fatture non pagate dalla Bpar. Il manager, dopo lo stupore iniziale, comincia con i solleciti, ma nulla si muove, anzi.

E così a inizio gennaio va in cantiere, e si rende conto che i lavori non sono conclusi e perdipiù che nessuno ci sta più lavorando, alla sua casa. Tanto che non sono in stato abbastanza avanzato da poter ottenere l’agibilità.

Gli interlocutori di Ilia Fedorov in queste settimane sono sempre stati Gianni Andreotti (che non è indagato nell’inchiesta della Procura di Venezia) e appunto Fabio Bordin; entrambi con una storia all’interno della Bpar. Il primo è il socio unico della società, e amministratore fino al 2019, cariche ricoperte in precedenza proprio da Bordin. La scorsa settimana Fedorov ha incontrato in video conferenza i due: «Hanno chiarito che ai fornitori hanno versato complessivamente poco più di 70 mila euro».

Venerdì nuovo incontro tra Fedorov, con il suo legale Manola Nardin, e Andreotti: «Ha detto chiaramente che la Bpar non ha più soldi nel conto corrente. Quindi mi chiedo dove siano spariti i miei 120 mila euro», conclude il manager russo.

E così oggi Fedorov si trova ad avere investito quasi 450 mila per un’abitazione in cui non può vivere, e su cui rischia di dovere spendere altri soldi per completare i lavori.—



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