Maltrattamenti e violenze da codice rosso. Già 26 provvedimenti cautelari nel 2024

Divieto di avvicinamento o allontanamento da casa per gli uomini che si sono dimostrati ossessivi con le donne
Marco Filippi
Una militare dell’Arma. I carabinieri hanno a disposizione una “stanza tutta per sé” dedicata all'ascolto di donne e minori in difficoltà
Una militare dell’Arma. I carabinieri hanno a disposizione una “stanza tutta per sé” dedicata all'ascolto di donne e minori in difficoltà

Ventisei provvedimenti cautelari da “codice rosso” dall’inizio dell’anno. Una media di uno ogni due giorni e mezzo. È il bilancio dei primi 66 giorni del 2024 per quanto riguarda il fronte degli interventi in casi di violenza sulle donne o violenza domestica (maltrattamenti, minacce e stalking).

Dati che riguardano l’Arma dei carabinieri nella Marca e che sono stati diffusi nella giornata di ieri.

L’ultimo caso, in ordine cronologico, risale a qualche giorno fa e riguarda un trentenne, che vive nel comprensorio di Treviso, denunciato per stalking. Non rassegnatosi alla fine della propria relazione sentimentale, l’uomo, nell’arco di una decina di giorni, si è presentato ripetutamente ed in modo ossessivo davanti all’abitazione della sua ex (in alcuni casi forzando porte e finestre per introdursi all’interno) molestandola in modo assillante, minacciandola continuamente e in modo pesante e controllandone gli spostamenti.

Dopo la denuncia della donna, che hanno consentito di accertare il comportamento persecutorio dell’uomo, è stata emessa un’ordinanza del tribunale di Treviso con la quale è stata disposta la misura del divieto di avvicinamento alla sua ex e ai luoghi da lei abitualmente frequentati, mantenendo una distanza di 500 metri.  Per l’uomo c’è anche il divieto di comunicare con l’ex convivente con qualsiasi mezzo.

È indubbio che i dati dei provvedimenti cautelari nella Marca come nel resto d’Italia, in netto rialzo rispetto agli anni precedenti, sono stati condizionati dall’entrata in vigore della “legge Roccella” che ha rafforzato le norme del Codice Rosso per la tutela delle vittime di violenza e un rafforzamento delle norme di prevenzione (ammonimento, braccialetto elettronico, distanza minima di avvicinamento).

Si tratta di un pacchetto di misure che potenziano l’intervento delle forze dell’ordine nella delicatissima fase iniziale delle indagini – in cui le vittime possono essere maggiormente esposte – e anticipano le tutele in funzione della maggior sicurezza delle persone potenzialmente esposte a pericolo.

Tra le principali misure pensate per la prevenzione c’è l’estensione delle misure cautelari anche alle persone accusate dei cosiddetti “reati spia”, cioè quelli che sono indicatori di violenza di genere: per esempio percosse, lesione personale, minaccia grave, atti persecutori, diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti, violazione di domicilio.

È stata estesa ai reati spia anche la possibilità di disporre il cosiddetto ammonimento, uno strumento con cui il questore può ritirare eventuali armi legalmente possedute dalla persona «ammonita» e procedere d’ufficio nel caso in cui si riproponga il comportamento oggetto delle accuse, senza il bisogno di una querela. Finora l’ammonimento poteva essere già usato per alcuni reati come violenza domestica, cyberbullismo o stalking.

Il 2023 è stato un “annus horribilis” nella Marca per quanto riguarda i femminicidi. L’ultimo in ordine di tempo è stato quello di Vanessa Ballan, a Riese, per mano dell’ex amante kosovaro. L’uomo s’era trasformato in stalker nei confronti della cassiera, madre di un bambino e in attesa del secondogenito. Non s’era rassegnato alla rottura del loro rapporto.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso