Maltempo, l’appello di una famiglia alluvionata: «L’acqua si è portata via la nostra vita»
Da Cappella Maggiore l’sos di una coppia con una bimba di due mesi: «Sessanta centimetri d’acqua in casa in due minuti, abbiamo fatto a tempo solo a prendere la piccola e salvare la cagnolina». Rabbia a Cordignano, Farra riparte

Anche Cappella Maggiore ha chiesto lo stato di calamità naturale. Lì non sono esondati fiumi o torrenti, ma è andata in tilt la rete secondaria idrica, con l’acqua mista a fango di fossati e canali che ha invaso case e attività.
«Siamo ancora in giro a monitorare le situazioni più gravi» dice la sindaca Mariarosa Barazza, «quasi tutto il territorio è andato sott’acqua, facendo danni e provocando frane». Da Borgo Gava, via Livel, via Cal de Sabbion, via Brescacin intere aree sono diventate dei laghi. In un’ora è caduto il quantitativo d’acqua di un mese.
Tra i tanti casi di allagamento, ha commosso la storia di una giovane coppia e della loro neonata di due mesi. «Siamo Stefano, Priscilla e la piccola Atena» è stato l’appello lanciato ieri dal neo papà Stefano Masutti per una raccolta fondi, «l’acqua ha iniziato ad entrare in casa ed in meno di 2 minuti c’erano 60 centimetri di acqua in tutto il piano terra dove viviamo. C’è stato solo il tempo di prendere la bimba e di trovare e salvare la nostra cagnolina. Da lì è iniziato il nostro calvario. Chiusi al piano superiore al buio, senza elettricità e con la bimba già debilitata da una bronchite. L’acqua si era portata via tutta la nostra vita, lasciandoci in cambio solo fango e distruzione». Sindaco e amministrazione fin da subito hanno aiutato la famiglia, come altre colpite dai danni, e sono intervenuti i vigili del fuoco.
Ieri in poche ore sono state già raccolte alcune migliaia di euro.
A Cordignano, dove mercoledì c’è stato il sopralluogo del consigliere regionale Roberto Bet che ha promesso opere per 2,5 milioni, scoppia la rabbia tra i cittadini. «Servono i fatti, non le parole», sollecitano tanti cordignanesi. Portavoce è l’oste Marco Fael, fratello dell’assessore. La sua osteria Via Roma per la seconda volta in 5 anni è stata distrutta dal Meschio, come altre attività del centro. «La gente non crede più alla politica» scrive Marco Fael in un post sui social. «Non si può negare l’evidenza. Siamo un paese allo sbando, in mano a una Regione allo sbando. Fino alle prossime elezioni del governatore del Veneto i lavori non si faranno. Questa non è una critica o una polemica, è constatare i fatti». Alcuni cittadini hanno poi chiesto il motivo per cui la cassa di espansione in cava Merotto non sia entrata in funzione. Tre giorni dopo l’alluvione del 2020 a Cordignano, il Consorzio di bonifica Piave aveva diramato un comunicato in cui spiegava la situazione.
A Farra di Soligo ieri sono state riaperte le attività, compresa quella della parrucchiera Michela Sanzovo. Era in vacanza a festeggiare il compleanno quando il suo salone è stato invaso dal fango. Genitori, sorella, amici e clienti le hanno dato una mano. Mentre uno sciacallo ha rubato un mobiletto in cui si trovavano degli strumenti. La parrucchiera però guarda avanti. «Non sono assicurata, ma non importa, ho una famiglia, le clienti, i rappresentanti e tantissime persone che mi vogliono bene, bisogna andare avanti», ha detto Michela. A Susegana danni per milioni di euro si sono registrati nell’azienda di traslochi Battiston e nei 240 box per conto terzi. «È la terza volta che esonda il Crevada e non abbiamo mai avuto un risarcimento» spiega il titolare Germano Battiston. «Adesso dovremo stare fermi un mese, ho scritto a Zaia».
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