Maltempo, allerta fiumi a Treviso: Piave, evacuate le case della golena

Protezione civile mobilitata. Il fiume due volte a livelli di allarme rosso. Sotto osservazione il Livenza. Consorzi allertati

PONTE DI PIAVE. «Lasciate le abitazioni». L’ordine è scattato ieri mattina all’alba per tutte le famiglie che vivono nell’area golenale del Piave, nel territorio di Ponte di Piave. Il comune più a rischio, il più allarmato per il continuo sali scendi di un fiume ingrossato dalle forti piogge sulle montagne e intasato alla foce da alte maree e dalle sferzate di scirocco. Alla fine, prima che arrivasse il buio, una cinquantina le persone che hanno lasciato casa dopo aver ammassato i mobili e le cose di valore al secondo piano. Lungo il fiume, una notte di angoscia.

Maltempo, allerta per i fiumi a Treviso: il Piave fa paura, esondate le aree golenali

La situazione. L'incremento del flusso d'acqua nell'alveo del Piave collegato alle recenti precipitazioni è stato sensibilmente inferiore a quello rilevato lo scorso anno, in occasione delle avversità meteorologiche che avevano colpito il Bellunese, e nel Trevigiano la Protezione Civile fino ad ora non ha rilevato alcuna criticità.

Lo confermano gli stessi vertici del Corpo evidenziando come l'unica questione ancora irrisolta, in senso generale, sia quella della permanenza di unità abitative nell'area golenale fra Ponte di Piave e Salgareda.

la paura del piave. Il primo avviso a tutti i residenti lungo l’asta del Piave tra San Biagio, Breda, Salgareda, Zenson, Ponte di Piave, era stato diramato sabato: «Siate reperibili». Sindaci, volontari, protezione civile hanno fatto tutto il possibile per riuscire a creare un a rete di comunicazioni tale da assicurare a tutti un continuo aggiornamento sulla situazione meteorologica, ma soprattutto sulla piena del fiume che proprio sabato, a metà mattina, aveva raggiunto quasi quota 5,66 metri all’altezza di Ponte di Piave sfondando il livello di allarme rosso, per poi ritirarsi.

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«Fino a sette metri tiene» spiegava ieri uno dei responsabili di zona della protezione civile, «oltre esonda, ma è bene essere pronti molto prima».

ZAGO . AG.FOTOFILM PONTE DI PIAVE MALTEMPO, IL PIAVE, IN FOTO VIA PIAVE IN GOLENA
ZAGO . AG.FOTOFILM PONTE DI PIAVE MALTEMPO, IL PIAVE, IN FOTO VIA PIAVE IN GOLENA

Di qui l’allerta. All’alba di ieri, dopo la calata della piena e in vista di un nuovo ulteriore crescere del livello del fiume, l’ordinanza del sindaco di Ponte di Piave Paola Roma: «Evacuate». Il fiume era ancora a livello di guardia, ben sotto i valori di pericolo,«ma ho preferito evitare che decine di persone si ritrovassero nei guai patiti l’anno scorso quando il comune era commissariato e non sapevano a chi riferirsi» ha spiegato ieri, «li ho voluti allertare e tutelare». Tredici le famiglie sfollate, 25 persone in tutto, tra via Zattere, Piave e Grave ponte; tutte accolte da familiari o amici, ma «nell’eventualità pronti anche ad accoglierle in parrocchia» ha spiegato il sindaco ringraziando tutti quanti erano mobilitati da ore per l’emergenza: Ana, carabinieri in congedo, protezione civile, parrocchiani. E lungo gli argini del fiume è scattato l’ennesimo doloroso rito delle fuga da casa.

l’allerta di notte

Nei comuni dell’asta si è preferito aspettare a emanare l’ordinanza. L’allerta comunque è stata ampiamente diffusa e qualcuno (due famiglie a Salgareda) nel pomeriggio aveva già lasciato casa. Occhi puntati al fiume anche dal consorzio di Bonifica, che fotografava già nel pomeriggio un Piave che rinforzava la portata a Nervesa, e nel frattempo teneva l’occhio anche il resto della rete. Il picco di piena nella notte, tenendo con il fiato sospeso tutti, residenti e non, che dalle 18 di ieri e fino alle 23 di notte hanno continuato a consultare dati di Arpav e puntare le pile lungo sulle aste che misuravano il livello del fiume.

ZAGO . AG.FOTOFILM PONTE DI PIAVE MALTEMPO, IL PIAVE, IN FOTO VIA PIAVE IN GOLENA
ZAGO . AG.FOTOFILM PONTE DI PIAVE MALTEMPO, IL PIAVE, IN FOTO VIA PIAVE IN GOLENA


livenza

Lungo il Livenza, a Meduna, per prevenire eventuali allagamenti e allentare la portata del fiume è stata aperta l’idrovora Borrida recentemente completata proprio per le emergenze idrogeologiche. Ma il fiume è rimasto sui livelli di guardia controllato a vista anche a Motta.

la gestione

Ieri, proprio lungo l’argine del Piave sorvegliato speciali, il presidente del Veneto Luca Zaia e l'assessore alla protezione civile Gianpaolo Bottacin hanno convocato una riunione per l'esame della situazione di piena del fiume e l'esame di tutti bacini idrografici veneti. Da loro messaggi rassicuranti che però puntavano il dito verso altre aree venete più pesantemente colpite dal maltempo, dopo Venezia: Portogruaro e tutta l’area est, allagata in più punti dal Tagliamento.

A gestire le possibili piene, e gli altrettanto possibili allagamenti i vari Coc (Centro operativo comunale ) aperti in tutti i comuni lungo il fiume e anche Arpav, aggiornando tutti i bollettini idrometrici delle varie stazioni di rilevamento lungo i fiumi. —

Federico de Wolanski
 

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