Macello, appello del Comune

Mille capi l’anno, ma ora serve un adeguamento: la giunta chiede aiuto al territorio e ai privati
Di Giuseppina Piovesana
Ferrazza agenzia foto film Oderzo Macello comunale
Ferrazza agenzia foto film Oderzo Macello comunale

ODERZO. Il macello di Oderzo è un servizio da salvare anche se i costi per gli adeguamenti sono notevoli. L’orientamento è cercare di ottenere una proroga all’autorizzazione e capire nei prossimi mesi se esiste la volontà di conservarne l’esistenza. Il Consiglio comunale ha proposto la creazione di un consorzio fra Comuni, anche sovraprovinciale, per mantenere la struttura aperta e funzionante. Nel 2014 a Oderzo sono stati macellati quasi mille bovini. Ma si macellano anche suini, da parte di privati, e sempre più ovini. Anche per questo l’Uls 9 ha chiesto l’adeguamento delle stalle e delle celle frigo. Nonostante i costi e le pressanti indicazioni dell’Uls, il consiglio comunale di Oderzo ha deciso che il macello non si chiude.

Giuliano Marchesin, direttore Unicarve non ha dubbi: «Il mercato con il macello di Oderzo è uno dei pochi rimasti in Italia. Va assolutamente sostenuto. Proprio in questi giorni è stato emanato un bando regionale “Psr misura 4”, per essere precisi, che finanzia gli adeguamenti dei macelli, fino al 30% della spesa. La Regione mette 12 milioni di euro a disposizione per queste strutture. Quindi anche Oderzo dovrebbe presentarsi al bando che può essere finanziato con una partecipazione pubblico - privato. Il macello di Oderzo- conclude Marchesin- è un punto di riferimento non solo dell’opitergino, ma credo addirittura in Italia. Non possiamo lasciarlo andare».

«Per l’adeguamento che ci è stato chiesto dall’Uls, ci sono previsioni di spesa per 250 mila euro – aggiunge l’assessore Ermes Campigotto- Molti lavori sono stati eseguiti. Proroghiamo la convenzione per dar modo alle future amministrazioni di vedere se riterranno necessario tenere questo servizio. Questo perché l’Uls chiede tanti adeguamenti. Ora dobbiamo avere stalle separate e celle frigo separate per i bovini e per altri tipi di animali. Le previsioni di spesa sono di oltre 250 mila euro, chiediamo quindi otto mesi di proroga e poi si vedrà se proseguire con il servizi». Ma la storia stessa della città di Oderzo nasce dal suo mercato, attivo fina dai tempi degli Antichi Veneti.

Tesi sostenuta dalla consigliera Francesca Ginaldi: «Dovrà esserci un Consorzio, perché di questo servizio usufruiscono provincia di Treviso e anche le altre vicine».

Critico il consigliere Michele Sarri: «La convenzione è scaduta il 29 febbraio. Avete avuto sei anni per organizzare tavoli con gli altri Comuni, perché non lo avete fatto? Sembra che vogliate scaricare le responsabilità sulle prossime amministrazioni».

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