Ma i gatti quando muoiono volano sul ponte dell’arcobaleno

di MARINA MANDER*

Secondo un’antica leggenda degli indiani d’America, i gatti, quando muoiono, volano sul ponte dell’arcobaleno, un luogo felice e sereno, adombrato soltanto dalla nostalgia di chi sulla terra li ha amati. Secondo una triste realtà alcuni umani decidono di uscire dalla finestra, invece che dalla porta. E’ accaduto a una donna anziana che, abbracciata al suo piccolo felino, ha deciso di porre fine ai giorni di entrambi. Pare che i gatti, anche quando cadono da altezze considerevoli, riescano a salvarsi. In questo caso, no. Ci sono casi in cui nemmeno i gatti, nonostante i loro comprovati benefici e terapeutici influssi sulla psiche umana, possono cambiare le sorti di una disperazione che trascina con sé tutto, anche l’amore. “Il suicidio è un omicidio timido” diceva Cesare Pavese e allora, forse, di questo si tratta, della messa in atto di un duplice, seppur folle, desiderio di salvezza. Ben lontano da quella che viene chiamata Sindrome di Medea, chiamata in causa nei casi più eclatanti di infanticidi, poiché è legittimo immaginare un legame forte e quasi filiale tra la donna e il suo gatto, occorre rassegnarsi a meditare con toni più dimessi sulle dimensioni del disagio esistenziale e sociale e sull’impotenza di fronte alla quale nessun ravvedimento operoso è più possibile. I gattili sono pieni di creature che gli anziani, per diverse ragioni, non possono più accudire, animali che difficilmente trovano qualcuno disposto ad adottarli, come se il loro cuore fosse già appartenuto a qualcun altro, un cuore di seconda mano. Forse a questo pensava, in cuor suo, l’anziana che saltò dalla finestra e scomparve, decidendo, purtroppo, di far scomparire con sé anche un esserino peloso che probabilmente avrebbe preferito scegliere di sua sponte quando e come volare sul ponte dell’arcobaleno.

Ora possiamo solo sperare che siano ancora abbracciati, senza che nessuno debba attendere nessuno, senza nostalgia. E meditare sulle responsabilità che invece coinvolgono tutti noi, noi che non vorremmo essere mai vecchi, mai soli, mai complici.

*Autrice di «Il potere del miao», Mondadori

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