«Ma Bartali chi?» I ragazzi snobbano il ciclista “giusto” e puntano sul ’900

Ieri la prova di italiano, il tema argomentativo il più scelto Studenti spiazzati: «Ci aspettavamo una traccia sul clima» 
Tome agenzia fotofilm treviso maturità 2019 prima prova liceo canova in foto da sx caterina miazzo,eleonora furlanetto e elisabetta marras
Tome agenzia fotofilm treviso maturità 2019 prima prova liceo canova in foto da sx caterina miazzo,eleonora furlanetto e elisabetta marras

Il campione Gino Bartali, questo sconosciuto. Il poeta Giuseppe Ungaretti e la sua poesia “Risvegli” tratta dalla raccolta “Allegria, Il porto sepolto” del 1916, subito messo da parte dai maturandi trevigiani. Stessa sorte è toccata allo scrittore Leonardo Sciascia e al suo romanzo “Il giorno della Civetta” (1961), manifesto letterario di lotta alla mafia. Ma se né i versi del grande poeta del Novecento né tantomeno il brano del romanzo dello scrittore siciliano hanno avuto presa sugli studenti trevigiani ieri sui banchi con la prima prova dell’esame di maturità - il tema di Italiano - è del tutto, o quasi, sconosciuto pure Gino Bartali.

Bartali chi?

Il grande campione di ciclismo fa ingresso per la prima volta nelle tracce di un esame di Stato e gli studenti si chiedono: “Chi è?”. Il ciclista eroe ricordato come “giusto tra le nazioni” per aver salvato numerosi ebrei nel 1948 in un momento di tensione dopo la morte di Togliatti completamente ignorato dalla generazione dei millennials. Ad avere la meglio alla fine è stato il tema argomentativo, la “new entry” dell’esame di maturità 2019 che ha mandato per sempre in pensione il saggio breve o l’articolo di giornale. Gettonatissime tra i maturandi del liceo Canova la traccia su “L’eredità del 900” con uno spunto di analisi tratto da un brano del giornalista e scrittore Corrado Stajano. A prendere per la gola anche il tema su “L’illusione della conoscenza” la traccia di ambito scientifico: «Ho messo a fuoco il rapporto tra le nuove tecnologie e i disastri che possono produrre, come l’incidente nucleare della centrale di Fukushima in Giappone – spiega Lisa Pian, maturanda della 5C linguistico del Canova, la prima ad uscire dopo tre ore di esame – Ho esposto i benefici del progresso in tutti i campi, ma anche gli effetti negativi sull’ambiente e sui bambini per i quali sarebbero necessarie campagne di educazione alla tecnologia e più controllo da parte degli adulti». Gettonatissima la traccia sul generale Carlo Alberto Dalla Chiesa, ucciso dalla mafia nel 1982 insieme alla moglie Emanuela Setti Carraro, proposta partendo dal discorso del prefetto Luigi Viana: «Ci siamo esercitati durante l’anno approfondendo il tema delle mafie – dice Giovanni Lante, 5D liceo linguistico del Canova – Mafie che ormai si sono radicate nel nostro territorio comprese quelle che arrivano dall’estero». A ruota libera tra i più scelti il tema sull’eredità del 900. Anche se tra i maturandi non manca chi boccia la nuova maturità 2019. Spiega Eleonora Furlanetto maturanda della 5D liceo linguistico: «Le tracce sono orrende, preferivo quelle dell’anno scorso. Ci è stato chiesto di fare un’analisi del ’900 come del secolo dell’annientamento. Di come ci siamo trovati a gestire i problemi del passato nel presente insieme alla globalizzazione, ai cambiamenti climatici e all’immigrazione».

Ma Greta non c’era

Tra i titoli del Tototema era attesa una traccia su Greta Thunberg. In assenza il più vicino si è rivelato il tema sull’illusione della conoscenza e le conseguenze del progresso: «Mi ha stupito non trovare un tema legato alla questione ambientale – dice Federico Favero, 3B del Canova – Ho affrontato nel tema il problema delle radiazioni e delle nubi tossiche». È il rapporto tra sport e storia a fare la corte ai maturandi trevigiani sebbene la fama di Bartali sia costretta a rimanere nell’ombra: «Lo conoscevo perché me ne ha parlato mio papà ma non avevo idea di chi fosse – racconta Laura Ciotti, 5 D amministrazione finanza e marketing dell’Istituto tecnico Riccati Luzzatti – Eppure mi è piaciuto molto il legame tra sport e storia».

Alessandra Vendrame

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso