L'uomo con la bara oggi nella Marca
Il video di De Marchi è stato visto da 120 mila persone

Ivano De Marchi con la bara nella sua Mercedes
MARCON.
Si rimetterà in moto questa mattina Ivano De Marchi, l'uomo che da settimane gira con una bara ben salda alla cintura di sicurezza al posto del guidatore. L'automobilista diventato famoso in tutto lo stivale per la sua plateale protesta ispirata dalla Madonna di Monte Berico. Questa mattina rimonterà nella sua Mercedes cabrio nera con tanto di feretro in noce appresso diretto nella Marca, dove passerà in rassegna le chiese per far benedire la bara. Un pellegrinaggio iniziato per attirare l'attenzione contro il Comune e contro il primo cittadino, che non gli fornisce - a suo avviso - le risposte in merito alla sua pista da motocross, chiusa qualche anno fa sulla scorta della bonifica all'ex discarica di San Liberale attualmente in atto. Il primo video che ritrae il viaggio di De Marchi, è stato pubblicato dal quotidiano online Edizioni Oggi ed è un filmato di un lettore veronese del sito, che aveva ripreso il pensionato in A4 il 7 agosto senza sapere chi fosse. De Marchi, infatti, ammette di avere iniziato il viaggio in sordina una decina di giorni fa, senza immaginare che avrebbe suscitato tanto interesse. Il video, l'originale, perché oramai è stato ripreso da moltissimi quotidiani, ha oltrepassato quota 120 mila visualizzazioni, per non parlare dei commenti che non si contano più. Avvezzo alle proteste plateali, l'abitante spiega che bisogna pur farsi sentire, in un paese in cui nessuno osa più aprire bocca per davvero: «Bisogna che qualcosa si faccia, questo è un segnale duro e forte, ma il Comune lo ha capito, la giunta è in subbuglio: la pentola è esplosa. Io non ce l'ho con il fatto che mi abbiano spianato la pista, era necessario per la bonifica, non mi va giù che non si usi la stessa misura con tutti. Il maneggio adiacente è ancora dove si trova, per lui non sono valse le stesse regole utilizzate per me, mentre il capannone dell'attività è sprofondato di due metri nel terreno. Non ce l'ho neanche con il titolare, lui non c'entra, ma continuo a chiedere spiegazioni al sindaco e mi viene detto di pensare ai fatti miei e che non devo sapere». (m.a.)
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