L’ultimo messaggio a Giada «Ci vediamo stasera, amore»

MONTEBELLUNA
L’amore era sbocciato tra l’estate e l’autunno, tra i due giovani si era rivelato ad ottobre, in occasione di una gita in montagna, poi l’altra mattina l’ultimo messaggio di “buongiorno” prima di iniziare il lavoro: «Ci vediamo questa sera». Ma la tragedia ha steso un velo nero sul loro futuro insieme. È stato quello l’ultimo messaggio che Giada Fasan, la fidanzata, ha ricevuto giovedì mattina dal suo Mattia. Poi ha ricevuto un’altra telefonata, sul posto di lavoro alla 3M srl di via Perlasca: quella che le comunicava quanto accaduto nel cantiere.
«Avrei dovuto vederlo alla sera», ripete sconvolta Giada, «alla mattina mi aveva mandato il solito messaggio del buongiorno e prima di iniziare il lavoro: “A dopo amore. ’Ti amo tanto”. Sono state le sue ultime parole indirizzate a me».
Alle 8.30 il carico di ponteggi metallici per realizzare un’impalcatura è venuto giù dalla gru e ha travolto il ragazzo.
Giada Fasan era al lavoro giovedì mattina. Appena l’hanno avvertita della tragedia ha chiesto di potersi allontanare e da quel momento si è chiusa nel suo dolore, confortata dagli amici che le si sono stretti attorno.
Si conoscevano da tempo Mattia e Giada. «Sì, lo conoscevo da molto tempo, essendo grande amico dei miei fratelli», racconta la ragazza. «A luglio-agosto ci siamo conosciuti meglio. Fino a quando, il 18 ottobre, eravamo in montagna e mi ha chiesto di essere la sua fidanzata». Amore fra due ragazzi, fatto di tenerezze, di incontri alla sera quando terminavano entrambi di lavorare. Un amore stroncato troppo presto da quel carico caduto dalla gru.
«Ero tanto innamorata di lui e lo era pure lui di me, ne sono sicura», sussurra con un nodo alla gola, «diceva che ero la sua ragazza ideale nonostante i mille difetti. Mi manca davvero tanto».
Volevano costruirsi una loro famiglia, stavano già facendo progetti di una vita in comune, seppure ancora abbozzata. Quella tragedia ha ora lasciato un grande vuoto.
«Mi ha lasciato troppo presto», aggiunge Giada. «Parlavamo e pensavamo a un futuro assieme. Mi diceva che, se avesse mai dovuto diventare papà, era sicuro che la mamma del suo bambino dovessi essere io. Ora mi manca davvero tanto».
Non sa darsi pace Giada per aver perso il ragazzo che amava, con cui progettava di costruire una famiglia, di avere dei figli. E non riesce ancora a convincersi.
«Devo ancora metabolizzare il tutto, se mai ci riuscirò», ammette la ragazza, «mi sembra di averlo ancora qui vicino che mi abbraccia e mi prende in giro come il solito. Solo per vedere il mio sorriso». Le rimarrà il ricordo di un ragazzo dalle mille qualità, delle ore spensierate trascorse assieme.
«Mattia era ed è tutt’ora un ragazzo d’oro», lo ricorda Giada, «sempre gentile e disponibile ad aiutare tutti. Era un bravo ragazzo, gentile, educato. Lui era la parte migliore di me». Anche un gran lavoratore. E proprio il lavoro lo ha tradito.—
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