Luciano vivrà nel cuore dei coristi Il Ciad ricorda il missionario laico

L’OMAGGIO
Il nome di Luciano Bottan, missionario laico trevigiano, sarà per sempre scritto sulla divisa ufficiale dei cantori della corale della chiesa Fianga (Ciad) Fianga, in sua memoria. Così la comunità gli dice grazie. Il no me di Luciano è all’altezza del cuore, sulla fascia indossata nelle feste e nele cerimonie ufficiali. Luciano era un giovane missionario laico inviato dalla Diocesi di Treviso nella missione di Fianga dove svolgono servizio sacerdoti “fidei donum” della Diocesi. Morì a soli 35 anni, il 20 ottobre 2000, viaggiando in auto. Lo scorso giugno Emanuele e Lucia, fratello e sorella di Luciano, con la nipote Martina sono andati per la prima volta a Fianga, percorrendo la stessa strada fatta allora da Luciano. Nel ritorno, con loro, anche don Saverio Fassina, sacerdote trevigiano tra i compagni di viaggio di Luciano in Ciad: «Sulla strada per Fianga all’imbrunire c’era una nuvola di gente che ci stava aspettando chissà da quanto tempo», racconta Emanuele Bottan,«Ci siamo sentiti attesi. Alcuni avevano atteso invano Luciano, allora». Tre oggi i sacerdoti fidei donum trevigiani “inviati speciali”: don Stefano Bressan, don Silvano Perissinotto e don Mauro Fedato. Il 2 giugno, nella festa patronale, hanno concelebrato messa. E durante il rito la corale è stata titolata a Luciano e a un catechista locale. Lungo la strada per Fianga, nella savana, la famiglia Bottan ha deciso di donare un pozzo. «E’ utile per la gente, ed è un segno della vita che sempre sgorga», spiega Emanuele. — Alessandra Vendrame
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