Lucia, ora si indaga per omicidio

Il biologo: corpo coperto con foglie non del luogo. Domani il suo compleanno

di Sabrina Tomè

Non più sequestro di persona e occultamento di cadavere bensì omicidio volontario. Questa l’ipotesi di reato che compare sul fascicolo relativo alla morte di Lucia Manca, la bancaria 52enne di Marcon scomparsa di casa nel luglio scorso e i cui resti sono stati ritrovati tre mesi fa a Cogollo del Cengio, Vicenza. A modificare l’ipotesi di reato è stato il sostituto procuratore Francesca Crupi dopo i risultati dell’autopsia che ha stabilito la morte per asfissia meccanica. La variazione del capo d’imputazione porterà naturalmente a riconsiderare alcune posizioni, tra cui quella del marito Renzo Dekleva. Il professor Andrea Galassi, che ha eseguito l’autopsia, è arrivato alla conclusione dell’asfissia anche in base all’esame della dentatura del cadavere: in particolare il colore rosa di un dente attesterebbe che il decesso è mancata l’aria. La modifica del capo di imputazione avviene a ridosso del compleanno della donna che proprio domani avrebbe compiuto 53 anni. E nelle scorse settimane qualcuno ha lasciato sul luogo del ritrovamento di Lucia alcuni mazzi di fiori, che il freddo ha gelato. Si tratta di tre mazzi, uno più vecchio con la retina rossa e due più recenti confezionati uno con retina rosa e l’altro arancio. Chi li ha portati fin lassù lasciandoli nello spiazzo sotto il ponte di Sant’Agata ? La perizia del professor Andrea Galassi, che si è valso della collaborazione di un biologo e di un entomologo, ha stabilito che il corpo era coperto da vegetazione «incoerente con quella circostante». Il cadavere, in altre parole, è stato coperto con foglie trovate altrove. L’assassino ha portato le foglie prendendole da un’altra parte oppure ha spostato il corpo? I periti sono propensi a ritenere che il cadavere si trovasse lì fin dall’inizio. Certo è che il luogo dove è stato abbandonato non risulta particolarmente nascosto: per accedervi si percorre una breve stradina di un centinaio di metri passando davanti alla sede di un’azienda. Giusto di fronte, ma dall’altra parte del ponte, è poi visibile una casa che è un ex comunità per il recupero dei tossicodipendenti. E, a fianco al posto dove il corpo è stato lasciato, c’è il container di un’azienda. Davvero, per tre mesi, nessuno si è accorto di quel corpo?

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