L’osteria “austroungarica” compie 150 anni

Nata sotto Francesco Giuseppe, ha attraversato la storia. Ora a gestire è la pronipote del fondatore

TARZO. “Fire” da fuhrer, il capo, a ricordo delle origini austroungariche dell’antica osteria di Colmaggiore che quest’anno compie 150 anni di attività. Il “fuhrer” era Francesco “Checo” Dal Gobbo, arruolato nell’esercito austroungarico come intendente del comandante. Per quel suo ruolo era conosciuto in paese appunto come il furher-capo. Fu lui a ottenere nel 1865 la licenza di «vendere vino presso la propria abitazione di Calmaggiore di Sopra». Voilà, l’osteria “Fire” era servita. Resistette pure al passaggio dall’Impero Asburgico all’Italietta dei Savoia, il cui governo rinnovò la licenza nel 1866. Checo Dal Gobbo non immaginava certo che la sua creatura avrebbe resistito a due guerre, una dittatura, alla repubblica fino ad arrivare all’era digitale. Allora si era accontentato di passarne il testimone alla figlia Teresa che la gestì con il marito Andrea Zuanella fino al 1954. La linea dinastica degli osti è poi proseguita con il figlio Giobatta e poi con il fratello Angelo e sua moglie Bruna. Fino alla loro figlia Bruna Zuanella, 57 anni, attuale ostessa del bar “Fire Zuanella”. «Serve un sorriso, per tutti» dice del suo lavoro «Il mio desiderio è che chi entra in osteria si senta come a casa, come in famiglia». Un’osteria che non tradisce il suo stile, con le ombre e le infiammate partite a briscola e tresette che attirano una clientela tutta maschile. Uomini di mezza età ogni santo pomeriggio sciamano da Tarzo ma anche da Forcal, Follina, Vittorio Veneto, Revine. Ogni tanto poi arriva un “foresto”, uno dei duemila turisti che ogni anno percorre il Sentiero dei sogni che ha proprio al “Fire” il “rast punkt” di Colmaggiore, cioè il punto di controllo. Una via tracciata nel 1973 da Ludwig Grassler, da Marienplanz, cuore di Monaco di Baviera, fino alla veneziana piazza San Marco, 28 tappe, 560 chilometri, con 20 mila metri di dislivello, che si compiono in circa 760 ore di cammino, più o meno una settimana. Colmaggiore è una sosta speciale per i camminatori dei sogni, sospesa tra gli echi germanici delle sue origini e i profumi già veneziani della terra veneta.

Francesca Gallo

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