Loria, è morto il sindaco Silvano Marchiori una vita di passione politica, lavoro e sport

Il “capitano” è andato avanti: il sindaco di Loria, Silvano Marchiori, è morto ieri all’alba all’ospedale di Castelfranco, dopo aver combattuto tenacemente contro una terribile malattia. Fino all’ultimo ha lavorato con e per la sua squadra ma soprattutto per la sua comunità, per quei 9.400 concittadini che considerava figli suoi, conoscendoli praticamente uno ad uno. Settantuno anni, orgogliosamente alpino e tifoso sfegatato della Juventus, Marchiori era anche consigliere provinciale con delega alla pianificazione territoriale, all’urbanistica e all’agricoltura. Sposato con Maria Moro, papà di Carla e Chiara, amorevole nonno di quattro nipotini, Marchiori era nato a Rossano il 3 febbraio 1948: era arrivato alla politica attiva quindici anni fa, come consigliere comunale e vicesindaco di Roberto Vendrasco per dieci anni, per poi ereditarne la fascia tricolore. Vendrasco lo aveva scelto per le sue qualità di imprenditore: una esperienza maturata nella Tibi, officina meccanica di Cassola da lui fondata, dopo aver lavorato come allevatore di bovini. E per la sua indubbia capacità di fare squadra, imparata nei campi di calcio, prima come calciatore dilettante poi dal 1980 al 1998 come direttore sportivo dell’Ac Ramon e dal 2010 in poi della Polisportiva Castione, la frazione dove abitava. Da qui il soprannome di “capitano” perché Marchiori non dava solo direttive ma voleva essere in campo.
Fino all’ultimo
La sua ultima uscita pubblica era stata il 20 gennaio scorso: poi ha preferito non mostrare gli effetti delle cure, trovando, come era nel suo spirito allegro, le più varie giustificazioni: perché la sua preoccupazione era una sola, non far preoccupare nessuno per le sue condizioni di salute, in primis i familiari. Ma ha continuato ad amministrare: le riunioni di giunta si tenevano a casa sua, se poteva non si negava mai al telefono, a nessuno. Vedendo che non sarebbe stato in grado di condurre una serena campagna elettorale per il rinnovo del suo mandato, aveva scelto di rinunciare: «Ma la squadra l’ha costruita tutta lui – dice Alessia Andreola, candidata a succedergli per la lista Lavorare Insieme – tutti i candidati sono passati a casa sua per le valutazioni del caso, poi una stretta di mano». Un gesto che per lui aveva più valore di una carta bollata firmata da un notaio. La lotta contro il male è andata avanti tra alti e bassi: era lui il primo a richiamare, se non aveva potuto rispondere al telefono, per rassicurare chi lo aveva cercato. Poi il 22 aprile il ricovero per una improvvisa crisi respiratoria: ma anche dal letto d’ospedale ha continuato a firmare delibere. Il 1 maggio il peggioramento: è rimasto vigile fino a sabato. Poi, purtroppo, la situazione è diventata irrecuperabile.
dolore dei conoscenti
L’annuncio della sua scomparsa ha destato il massimo dispiacere a Loria e tra le tantissime persone che in questi anni hanno avuto la fortuna di conoscere una persona onesta e sincera in tutti gli ambiti dove ha operato: nella Protezione civile di Loria da lui fondata, come assessore allo sport (sua l’idea del campo da calcio di Castione), come sindaco. In questa veste è stato tra i fondatori dell’Unione dei comuni della Marca Occidentale che riunisce Loria, Vedelago, Riese e Resana che ha guidato come presidente nel 2017-2018, impegnandosi soprattutto per la gestione comune della Polizia Locale. I funerali si terranno martedì alle 16 in chiesa a Loria. In quella di Castione, invece, verrà allestita la camera ardente dalle 11.30 di martedì mentre domani alle 20 sarà recitato il rosario in suo suffragio. —
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