Longhere, il silenzio degli enti Dal quartiere parte l’ultimatum

Il presidente Silvano De Nardi: «Stavolta o mi rispondono o vado dai carabinieri» La provinciale è costellata di incidenti ma mancano i fondi per interventi adeguati
LONGHERE VITTORIO VENETO..FOTOCRONACA castelfranco on scajola battocchio..lisa trevisan
LONGHERE VITTORIO VENETO..FOTOCRONACA castelfranco on scajola battocchio..lisa trevisan

VITTORIO VENETO. Sicurezza della strada provinciale 35, siamo ormai all’ultimatum. Il quartiere della Val Lapisina, esasperato dai silenzi delle istituzioni, ha dato trenta giorni di tempo per avere una risposta. Altrimenti scatterà l’esposto ai carabinieri con tutte le possibili conseguenze. Intanto sta per partire anche la raccolta di firme. Sul banco degli imputati è il tratto di via della Vallata che da Longhere conduce a Revine. «Rispedirò la lettera che avevo già inviato a novembre alla Regione, alla Provincia e al Comune», annuncia il presidente di quartiere Silvano De Nardi. «È previsto l’obbligo di risposta entro trenta giorni come prevede la legge. Se non otterremo risposta, al trentunesimo giorno ci rivolgeremo ai carabinieri».

L’APPELLO

Il quartiere, nel novembre scorso, si era appellato alla politica scrivendo una lettera al presidente della Regione, Luca Zaia, e al presidente della provincia, Stefano Marcon, oltre ad aver posto la questione al sindaco Roberto Tonon. «Di risposte non ne ho ricevute», attacca De Nardi. «Non abbiamo avuto alcuna risposta, né scritta, né verbale. Questa situazione non può più essere tollerata. Una risposta di qualsiasi tipo deve essere data, per rispetto dei cittadini. Ciascuno deve assumersi le proprie responsabilità». Insomma, il quartiere si aspetta di essere almeno preso in considerazione. Poi si aprirà un dibattito sul reperimento dei fondi necessari.

L’ASSEMBLEA

Il problema di via della Vallata è stato posto anche nell’ultima assemblea di quartiere. La Provincia ha fatto intendere che c’è una cronica carenza di fondi. Il vicesindaco Alessandro Turchetto ha precisato che la competenza è provinciale, tuttavia il Comune «non si tira indietro», ritenendo che sia un intervento importante da fare. Il vicesindaco ha ricordato che in altre occasioni, il Comune è intervenuto sostituendosi ad altri enti.

GLI INTERVENTI

«La sicurezza della provinciale 35 non rientra nei parametri minimi», ribadisce De Nardi, «mancano marciapiedi, illuminazione adeguata, passaggi ad alta visibilità, dissuasori o una rotonda in piazza a Longhere». Quel tratto di strada è diventato una pista di velocità come il Fadalto.

Il Comune di Revine, da parte sua, sta per far partire i lavori della pista pedonale, che verrà ricavata sul lato sinistro della strada per chi la percorrere da Revine in direzione Vittorio Veneto. Nel territorio di Vittorio Veneto intanto è tutto fermo. «Non vogliamo più piangere morti in questa strada», riferiscono gli abitanti di Longhere «di lutti ne abbiamo avuti già abbastanza». E anche di drammi sfiorati, che confermano la pericolosità di una strada che richiede assolutamente degli interventi, e tocca agli enti pubblici risolvere anche il nodo dei fondi. —

Francesca Gallo

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