Lo yoga entra in classe Gli alunni soddisfatti «Siamo più liberi e felici»

Un progetto educativo introdotto nelle scuole elementari di Casale Coinvolti 19 classi e 369 studenti delle Rodari, Berto e Polo 

la curiosità

Con lo yoga ho imparato che si può parlare anche senza la bocca, rende felice, ti fa sentire libero. I bambini sono entusiasti del progetto educativo sperimentato nelle scuole di Casale sul Sile. Stressati fin da piccoli da un turbinìo di impegni, in perenne corsa come i loro genitori, non sanno fermarsi, prendere del tempo per ascoltare il proprio respiro, guardare negli occhi un compagno, distendersi senza fare assolutamente nulla. Ecco perché hanno accolto con gioia la proposta condotta dall’insegnante yoga e maestra Elena Durighetto, adottata nelle classi terze, quarte e quinte delle scuola elementari Rodari, Berto e Polo, per un totale di 19 classi e 369 piccoli alunni a cui si aggiungono due sezioni della scuola dell’infanzia Andersen, arrivando quasi a quota 400. La sperimentazione era partita tre anni fa con 7 classi e 150 alunni. «Noi proponiamo ai bambini degli esercizi semplici che diano loro strumenti per crescere più sereni, facendo fiorire le loro potenzialità», spiega Durighetto che riassume gli obiettivi: ascolto di sé, relazione con l’altro, contatto consapevole. Il tutto si svolge in palestra con sei interventi di circa 75 minuti ciascuno tenuti da Elena con le colleghe Paola Filippozzi e Graziella Bassetto. Un progetto a costo zero per le famiglie, che sta riscuotendo grande consenso tra i piccoli: nel questionario di gradimento confessano di sentirsi “liberi e felici”. Riconosciuto dalla comunità scientifica e apprezzato dal Miur, lo yoga educativo integra esercizi che derivano dalla sapienza millenaria dello yoga a moltissimi giochi e attività di gruppo, a partire dal gettonato “respiro del palloncino” che i bambini imparano ad usare per rilassarsi prima delle verifiche in classe. «Basta sedersi, stare in silenzio e cominciare a respirare immaginando che l’aria entri ed esca dalla bocca gonfiando la pancia come un palloncino», spiega l’insegnante che precisa come questo sia un “trucchetto” che i bambini insegnano ai genitori quando tornano a casa. Lo yoga aiuta anche a contenere la rabbia, convogliando le emozioni e trasformandole in qualcosa di positivo. «Non sapevo che è bello lasciare andare tutto quello che hai fatto, tutto libero, neanche un pensiero», scrive un bambino mentre una compagna ammette di aver imparato che anche nei momenti di rabbia «con il respiro di pancia posso stare calma». La cosa bella per i piccoli è la mancanza di imposizioni e di parole superflue: tutti si sperimenta a partire dal proprio corpo, con calma e serenità, dimensioni oggi purtroppo rare. Certo non è facile fermare per 75 minuti bambini abituati a girare come trottole, spesso iperattivi, agitati e urlanti. Eppure durante gli incontri di “Yoga Educativo a Scuola” accade il miracolo: mentre si gioca e ci si diverte insieme ai compagni di classe, anche i più scatenati pian piano imparano a sentirsi bene nel loro corpo, ad ascoltare il respiro e a sciogliere le tensioni, a riconoscere e ad esprimere le emozioni, a calmare e controllare la mente per affrontare al meglio le sfide che la quotidianità, scolastica e non, presenta a bambini e adulti. Il ritorno è talmente travolgente che i genitori hanno richiesto di poter sperimentare, magari anche con i nonni, gli esercizi che fanno i loro figli, contagiati dalla bimba che dichiara di aver imparato con gioia «il respiro del palloncino e l’amicizia che c’è fra di noi».

Laura Simeoni

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