Lo psicologo: società troppo competitiva, gli “anticorpi” dalla famiglia

Nel fior fiore degli anni eppure così fragili. Anche in Veneto i suicidi giovanili sono la seconda causa di morte tra i ragazzi che si affacciano per la prima volta al mondo del lavoro. «La fotografia che possiamo scattare degli adolescenti d'oggi è a tinte grigie, se non nere. La nostra società è incapace di dare loro un futuro e, quando manca una buona rappresentazione di futuro, si crolla in un presente depressivo e angosciante. Un incubo in cui, soprattutto certe personalità, sono incapaci di reagire»: così Pasquale Borsellino, psicologo e psicoterapeuta, direttore dell'unità operativa materno infantile dell'Usl8, descrive il fenomeno che vede abbassarsi, drammaticamente, l'età di coloro che decidono di farla finita. «Spesso, più che suicidi collegati alla disperazione, questi gesti estremi sono un arrendersi alla vita, un dire basta a un mondo che esorta i giovani a studiare e impegnarsi per avere un bell' avvenire e che invece sta solo facendo firmare delle cambiali che poi non onora».
Servono “anticorpi”, secondo lo psicologo, per competere con la società. Un ruolo fondamentale per svilupparli lo gioca proprio la famiglia. «La rete familiare svolge un compito cruciale. È il posto in cui il ragazzo impara ad affrontare le avversità dell'esistenza. Si chiamano tecnicamente modelli di apprendimento primario, più semplicemente i piccoli guardano come gli adulti di riferimento affrontano i problemi e imparano a reagire a loro volta» continua il medico. Se da un lato tra genitori e figli mancano relazione, dialogo e legami affettivi, dall'altro è il mondo esterno a toglie qualcosa ai ragazzi, spiega Borsellino: «Il passaggio da bambino ad adulto è fatto di sfide. L'autostima cresce quando fai qualcosa e dimostri a te stesso che la sai fare. È una partita che si gioca con se stessi. Tuttavia, se la società non permette il passaggio di consegne e non apre alle sue risorse migliori ecco che la percentuale di coloro che si arrendono, continuerà a salire». Come invertire la rotta? «Suicidi, attacchi di panico e patologie legate allo stress sono in aumento. Bisogna investire e creare servizi di assistenza e sostegno anche per la fascia giovanile».
Valentina Calzavara
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