Livenza, l’acqua scende: Meduna respira

Cinque famiglie della golena ancora fuori casa, a Motta per precauzione chiusa la passerella verso Lorenzaga

MEDUNA

Il Livenza cala, ma troppo lentamente per sperare in una fine rapida dell’emergenza. Nella notte fra lunedì e martedì ha raggiunto attorno alle 2 un picco di 7 metri e 37 centimetri, cifra che è rimasta inalterata per oltre due ore, fino alle 4. 40. Ieri alle 19 era poco sopra i 7 metri. Poi il livellamento favorito dal calo dei fiumi friulani che portano acqua a valle.

Il picco del fiume Meduna all’1 di notte con 11,57 metri, poi il calo. Nel primo pomeriggio però il passaggio della piena è stato vanificato dalla marea che ha sopraffatto Venezia (1,45 metri col Mose non adoperato) e tutto il litorale Adriatico per un repentino cambio di vento.

La Regione per oggi e fino a domani ha prolungato l’allerta meteo per la rete idrica principale, declassadolo però da “rosso” ad “arancione”.

L’emergenza si sta prolungando, ma da qui si sta uscendo senza gravi conseguenze. I danni ci sono ma riguardano soprattutto Meduna di Livenza. In via Saccon l’acqua ha superato il metro di altezza e ha accerchiato le case, provocando gravi danni agli interni, per migliaia di euro.

Vincenzo Michielin è il capo distaccamento della Protezione civile di Meduna. Ieri oltre una decina di volontari erano presenti per darsi il cambio, dopo il turno di notte trascorso tra i ponti di ferro e quello stradale e lungo gli argini del fiume, con il timore che l’acqua “spaccasse” tutto. «Sono arrivati a darci manforte anche i volontari del Polesine, un territorio sicuramente sensibile a queste minacce», ha riferito Michielin, «dall’emergenza sul Piave sono stati dirottati qui a Meduna e altri ancora stanno aiutando i colleghi di Cordignano dopo l’alluvione del Meschio di domenica mattina».

Decisivo per l’andamento della piena resta quanto accade sulle montagne friulane e in particolare pordenonesi. «I bacini di Ravedis e Barcis continuano a fornire acqua. Lo si capisce bene grazie al colore che caratterizza il Livenza. Il nostro è un fiume atipico, non è torrentizio ma è incentivato dai bacini a nord del territorio. La piena sta transitando lentamente. Il torrente Meduna fornisce il 70% dell’acqua che vediamo transitare».

A Motta scongiurata per 70 centimetri appena la prima evacuazione dell’ospedale riabilitativo. Il picco è stato di 6,26 metri due volte, alle 5.30 e alle 6.40 di ieri. Si tira un sospiro di sollievo in città, dove sono state ore di trepidazione. Alle 15 di lunedì il Livenza ha fatto scattare la fase di preallarme e l’apertura del Coc da parte dell’amministrazione comunale. Ieri fortunatamente il livello ha iniziato a scendere. «La piena della Livenza è conclusa e il livello idrometrico è in lenta decrescita», ha dichiarato il primo cittadino Alessandro Righi. «Per precauzione, viste le forti sollecitazioni causate dal livello raggiunto, la passerella verso Lorenzaga sul fiume Livenza a breve verrà temporaneamente chiusa. Continua il monitoraggio degli argini da parte della protezione civile e dall’associazione Carabinieri in Congedo. Viste le condizioni meteorologiche generali con forti piogge e vento si raccomanda la popolazione di porre molta cautela negli spostamenti».

Il Monticano, infine, ha presentato un andamento ondulatorio del proprio livello e non ha quasi mai destato preoccupazione. —

rosario padovano

gloria girardini

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