Lite tra vicini: cinque finiscono a processo

Due donne stanche delle angherie dei confinanti chiedono aiuto ai carabinieri e scoppia il finimondo

CONEGLIANO. Da una lite tra confinanti a imputati in un’aula di tribunale. Il giudice per l’udienza preliminare del tribunale di Venezia, Massimo Vicinanza, ha rinviato a giudizio Silvano Baldan, 66 anni di Dolo, Rolando Bicego, 53 anni di Verona, Ernesto Carrer, 49 anni di Oderzo, Fausto Trinca, 48 anni di Nervesa della Battaglia, Nicolò Varaschin, 62 anni di Conegliano: il processo comincerà il 20 settembre. Ad accusarli il pubblico ministero Giorgio Gava per alcuni fatti accaduti tra il giugno e il luglio del 2011. Baldan e Carrer nel giugno si sono introdotti nell’abitazione di Silvana e Nadia Barbato tagliando con un flessibile la ringhiera di recinzione dell’abitazione delle due donne e per questo sono accusati di violazione di domicilio e danneggiamento. Successivamente dopo che le donne avevano riparato la ringhiera, il 29 giugno, Baldan ha tagliato con un trancino la rete metallica che separa la sua proprietà da quella delle due donne. Le due ancora una volta hanno sistemato la rete, ma a luglio i vicini ci hanno riprovato. A quel punto le due donne stanche di sopportare le angherie del vicino hanno chiamato la centrale operativa dei carabinieri mentre gli uomini stavano tagliando nuovamente con il flessibile la rete di proprietà. Gli uomini dell’Arma sono arrivati a casa delle due donne e hanno chiesto i documenti per identificare gli autori del danno. A quel punto Nicolò Varaschin si è opposto e ha fatto resistenza. Ha strappato la divisa e ha colpito con una gomitata l’appuntato mentre il brigadiere della tenenza di Dolo stava chiamando i rinforzi. Il brigadiere vedendo la mal parata ha cercato di intervenire, ma il sessandueenne di Conegliano gli ha torto l’indice della mano destra procurandogli quaranta giorni di prognosi. L’uomo sarà quindi processato anche per resistenza a pubblico ufficiale. Solo grazie all’arrivo della seconda pattuglia i militari sono riusciti a riportare la calma e a identificare gli uomini. I militari, nel corso dell’udienza preliminare, si sono costruiti parte civile con l’avvocato Stefano Marrone, le due donne con l’avvocato Elisabetta Alfonso.

Davide Massaro

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