L’invincibile armata di centrodestra si è dissolta a Montecitorio, il Pd ha fatto i conti con Calearo e l’Idv con Donadi
Un ampio ricambio: pochi dei
31 deputati della circoscrizione Veneto 1 eletti nel 2008 torneranno a Montecitorio, perché lo scenario è cambiato profondamente. Cinque anni fa, il Pdl e la Lega erano in rampa di lancio con un consenso altissimo, attorno al 60 per cento. E alla Camera con il Popolo della libertà sono stati eletti: Silvio Berlusconi, che poi ha optato per un’altra circoscrizione come pure Gianfranco Fini, che poi ha rotto il sodalizio nato sul predellino. Al terzo posto c’era l’avvocato Niccolò Ghedini, seguito da Alberto Giorgetti e Aldo Brancher, diventato il ministro più breve della storia della Repubblica con due settimane di mandato.
Eletti pure Francesco De Luca, Filippo Ascierto e Marino Zorzato che si è dimesso nel 2010 quando è stato nominato vicepresidente della giunta veneta, mentre Lorena Milanato è entrata nell’ufficio di presidenza della Camera dei deputati. Sono approdati a Roma anche Luca Bellotti e Giustina Mistrello Destro, l’ex sindaco di Padova che si è staccata dal Pdl per sostenere il governo Monti nel novembre 2011. La foto di gruppo del 2013 appare completamente diversa.
Lega Nord. Per la Lega Nord sono stati eletti Umberto Bossi, il vicentino Stefano Stefani,
Matteo Bragantini, Manuela Dal Lago, Francesca Martini, i padovani Massimo Bitonci di Cittadella e Paola Goisis di Este,
Alessandro Montagnoli, Manuela Lanzarin ed Emanuela Munerato, operaia rodigina. A Roma torneranno solo Bitonci e la Munerato, per gli altri sarà ricambio nel segno di Maroni.
Partito democratico.Era il 2008, Veltroni candidato presidente ha lanciato il Pd liberal e riformista con tanto di imprenditori capilista: Massimo Calearo, ex presidente di Federmeccanica, industriale vicentino, nel Pd c’è rimasto poco ma quanto basta per far rumore e diventare famoso. Con lui sono stai eletti
Alessandro Naccarato e poi Margherita Miotto, Federica Mogherini Rebesani ,Giampaolo Fogliardi, Gian Pietro Dal Moro
e Federico Testa e Daniela Sbrollini di Vicenza.
Restano i partiti minori.
Italia dei valori. Capolista ovviamente era Antonio Di Pietro che si è portato a Roma Massimo Donadi e Antonio Borghesi, diventati capogruppo alla Camera. Donadi è uscito dall’Idv dopo le polemiche sull’uso dei fondi di Di Pietro lasciando il posto al veronese Borghesi.
Donadi ha fondato un nuovo partito con Tabacci e ora spera di tornare alla Camera ma dovrà superare la soglia del 2 per cento. Resta l'Udc. Nel 2008 ha eletto Pierferdinando Casini e Roberto Rao, il suo portavoce, ma con il gioco delle opzioni è stato eletto
Antonio De Poli, capo dell’organizzazione dell’Udc e strettissimo collaboratore di Casini. Alle sue spalle Luigi D'Agrò e Stefano Valdegamberi, ricandidato anche in questa legislatura.
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