Lingua blu, catturati i moscerini che fanno ammalare il bestiame

Malattia della lingua blu sugli ovini, i caprini e i bovini: salgono a 104 i focolai censiti dall’Istituto Zooprofilattico delle Venezie tra il Bellunese, il Trevigiano, ma è qui che si concentra la maggior parte degli “epicentri”, ben 62. Negli ultimi giorni si è registrata un’impennata nel numero dei focolai se si tiene conto che il 30 settembre ne erano stati accertati 82. Nel Bellunese sono ormai 36 gli allevamenti o greggi in cui almeno un animale è stato colpito dalla malattia della lingua blu: tanto basta per considerare l’allevamento “infetto”. Ma in questo quadro pesante i ricercatori hanno portato a casa un risultato importante.
Catturati gli insetti. La scorsa settimana, l’Istituto Zooprofilattico di Teramo, centro di riferimento nazionale per la malattia della lingue blu, ha confermato le prime catture di insetti Culicoides positivi alla Bluetongue - sierotipo 4. Le catture erano state effettuate in provincia di Treviso, a Monfumo il 7 settembre e Cavaso del Tomba il 7 e 8 settembre. «La malattia della lingua blu si trasmette attraverso un vettore che è appunto il moscerino», spiega Lebana Bonfanti, veterinaria dell’Istituto Zooprofilattico delle Venezie, «È quindi fisiologico che nell’area interessata vengano catturati insetti portatori del virus». I Culicoides sopravvivono anche con temperature fresche. I dati dal 2010 al 2015 dicono che nel Trevigiano il moscerino era presente fino alla metà di novembre. Questo significa che la malattia potrebbe ancora diffondersi molto.
Interrogazione in Senato. La senatrice tosiana Raffaela Bellot ha presentato una interrogazione urgente al Ministro delle Politiche agricole e forestali, raccogliendo l’appello di Diego Donazzon, presidente di Confagricoltura Belluno. La parlamentare feltrina chiede una verifica sull’efficacia degli interventi disposti dalla Regione. In particolare Bellot chiede al Governo di verificare l’adeguatezza e l’efficiacia degli interventi disposti dalla Regione Veneto per far fronte all’epidemia e prevenirne l’ulteriore diffondersi; il motivo per cui il piano vaccinale non sia stato sin dall’inizio esteso anche ai capi bovini, portatori sani del virus; se il ritardo negli interventi di vaccinazione e le modalità prescelte dalla Regione Veneto non abbiano configurato una violazione delle disposizioni comunitarie vigenti in materia.
Vaccini. Nei giorni scorsi La Regione Veneto ha acquistato 104 mila dosi di vaccini per far partire la campagna regionale di vaccinazione di massa delle capre, delle pecore e dei bovini del Trevigiano, del Bellunese e del Vicentino contro la "blue tongue". Il caldo fa proliferare insetti e moscerini, fra cui quello che inocula la "blue tongue", un'epidemia di febbre catarrale maligna che colpisce greggi, mandrie e allevamenti delle tre province. ©RIPRODUZIONE RISERVATA
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