«L'informatica? E' roba da ragazze» Così l'itis Planck cerca studentesse

Campagna del preside del Planck per coinvolgere anche il gentil sesso nello studio tecnico industriale, elettronica e informatica
Ragazze nel laboratorio di informatica
Ragazze nel laboratorio di informatica

TREVISO. Studiare elettronica, informatica, o provare a cimentarsi in tutte le tecnologie non è per forza roba da maschi: la questione entra in classe in una scuola superiore trevigiana per portare per la prima volta allo scoperto quanto i percorsi di studio di indirizzo tecnico-scientifico siano ad oggi ancora messi all’angolo dalle studentesse. A farla da padrone nella scelta in quest’ambito di studio continuano ad essere i ragazzi. Ma contro questa disparità di opportunità di accesso - a danno delle ragazze - alle professioni tecnologiche, scendo in campo un istituto superiore, l’Itis Planck di Lancenigo. Una scuola tecnica con il 95% iscritti maschi su 1.200 studenti. Che vede invece salire la percentuale di alunne tra il 35% e 40% nelle classi del liceo delle scienze applicate.

L'ingresso dell'Itis Planck
L'ingresso dell'Itis Planck

Per sfatare tabù, stereotipi e pregiudizi l’istituto ha quindi deciso di dare la parola a docenti delle Università di Venezia, Udine e Padova, nell’ambito dei percorsi di orientamento, per provare a spiegare a genitori e insegnanti delle medie perché le ragazze trevigiane continuano a dire ancora troppi pochi «sì» agli indirizzi di studio tecnico-scientifico. A partire dalla scuola superiore fino all’Università. Con il rischio di non coltivare, quando ci sono tutti, i propri talenti. Escludendosi così, a priori, da una fetta di mondo lavorativo: «Come scuola stiamo provando a rimuovere gli ostacoli e gli stereotipi culturali che penalizzano le ragazze», spiega il preside dell’Itis Planck, Mario Della Ragione, «Diciamo semplicemente che le ragazze non dovrebbero scartare a priori la scelta di certi indirizzi di studio tecnico-scientifici».

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Intanto i dati più recenti raccolti dall’ultimo Rapporto annuale del mercato del lavoro dell’Osservatorio economico della Camera di Commercio di Treviso, nel capitolo dedicato a scuola e formazione, confermano sul podio della scelta negli anni accademici tra il 2003/04 e il 2012/13 le facoltà di indirizzo economico statistico, ingegneria e l’area medica. Le prime due si presentano addirittura in crescita in termini assoluti e percentuali. Ma anche là dove le facoltà tecnico scientifiche risultano tra le più gettonate, è ancora il gentil sesso l’ultimo della fila nelle iscrizioni: «Le ragazze che scelgono di iscriversi a facoltà tecnico-scientifiche sono appena il 18%. E tra gli indirizzi di studio prediligono l’Informatica», spiega il preside del Planck. Ma facoltà come Ingegneria rischiano ancora di non fare abbastanza gola alle studentesse neo diplomate. A cominciare da Ingegneria elettronica e meccanica, Informatica e Scienze dell’informazione. Nella rosa di professioni scartate forse fin troppo a priori sfilano il consulente informatico, l’analista e programmatore di software, il software e web developer, il progettista di rete. Ma non mancano le eccezioni a quella che sembra essere ormai la regola. E succede proprio all’Itis Planck. Pronto a far tesoro di una rosa di docenti di materie tecnico-scientifiche, a sorpresa tutte donne. Laureate chi in Ingegneria elettronica, chi in Fisica ad indirizzo elettronico, chi in Informatica.

Alessandra Vendrame

Argomenti:scuola

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