L’infezione si porta via Paolo Bellio Era lo storico tecnico di Radio Alfa

treviso

Il mondo delle radio in lutto: è morto ieri a 60 anni Paolo Bellio. Anche lui ucciso dal Covid, dopo un breve ricovero in ospedale, anche lui senza nessuna patologia pregressa. Lascia la moglie Giovanna e le due figlie Antonella e Michela. Bellio era noto nell’ambiente radiofonico trevigiano per essere stato un tecnico di Radio Alfa. Figlio di Eros Bellio, primo segretario della storica emittente trevigiana, e grande appassionato di musica, per lui era stato quasi naturale passare un periodo dietro al mixer. A Radio Alfa infatti non donava la voce, ma stava dietro al mixer, regolando volumi e controllando che tutto funzionasse a dovere. «Era molto apprezzato», lo ricordano i colleghi, «perché se avevi un problema tecnico potevi andare da lui, e stavi sicuro che l’avrebbe sistemato». Bellio ha lavorato per la radio da ragazzo, poi come molti di coloro che fecero parte di quel pezzo di storia dei media trevigiani ha preso altre strade. Ha lasciato la passione per la musica al tempo libero, per fare l’elettricista, aprendo una sua azienda, e specializzandosi nell’installazione di impianti di allarme. Lavoro che ha fatto per 40anni. Originario di Sant’Antonino, dove è diventato amico d’infanzia dell’assessore Sandro Zampese, ora viveva a Santa Bona. Grande appassionato di montagna, «era un uomo generoso e altruista», lo ricorda Francesco Storer, uno degli amici più stretti di Paolo. Al 60enne era stato diagnosticato il Covid a fine novembre, dopo un paio di giorni di cure a casa, il ricovero al Ca’ Foncello in pneumologia. La situazione si è aggravata rapidamente, portato in terapia intensiva, è mancato ieri attorno a mezzogiorno. Non sono ancora stati fissati i funerali che potrebbero tenersi giovedì o venerdì nella chiesa di San Liberale. —

F.C.

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso