L’incubo dei palazzi e del park nel futuro della Chiesa Votiva

Una volta andati via i frati minori francescani, il convento della Chiesa Votiva potrebbe diventare la nuova sede dei missionari del Pime: dopo aver lasciato anni fa la sede del Terraglio, oggi sono a Vallio di Roncade ma da lì se ne vogliono andare. E la Chiesa Votiva, per loro, sarebbe la soluzione ideale. Don Adriano Cevolotto, vicario del vescovo, lo ha fatto capire al gremito consiglio pastorale di quartiere organizzata venerdì sera sul futuro della Chiesa Votiva, uno dei più grandi centri di aggregazione del capoluogo.
Ma la grande paura dei residenti, accorsi a centinaia venerdì, è un’altra: che fine faranno i terreni occupati dai campi sportivi della Chiesa Votiva? Che ne sarà del cinema-teatro, dell’oratorio gestito dall’Anspi e dell’asilo? E degli impianti sportivi, palestra, campi da calcio e atletica, campetti outdoor per basket, tennis, calcetto e pallamano?
Si vocifera da tempo in quartiere che, andandosene, i frati venderanno le loro proprietà alla Diocesi. La quale, altra voce di quartiere, potrebbe in seconda battuta rivendere l’area sportiva a un fondo immobiliare, intenzionato a costruire delle palazzine.
Un’altra voce parla invece di una possibile grande parcheggio a servizio del Ca’ Foncello, cronicamente in penuria di posti auto. Un parcheggio che l’Usl 9, per legge, non può di propria iniziativa costruire lì perché è fuori dall’area ospedaliera. Ma una società immobiliare potrebbe comunque essere molto allettata, a realizzare l’affare. E c’è anche chi teme che lo stesso convento, se il Pime non dovesse arrivare, potrebbe essere addirittura venduto a sua volta. Su tutti questi timori, venerdì, non si è fatta chiarezza. Si è parlato solo dei tempi “tecnici” per l’addio ai frati: tra maggio e giugno si saprà la destinazione dei 6 frati presenti, uno facente funzione di parroco alla Votiva, quindi passerà l’estate in attesa della sagretta della Chiesa Votiva di fine settembre, poi a ottobre l’addio dei frati, dopo 76 anni di presenza, che passeranno il testimone a un parroco e a un cappellano. Mentre i missionari del Pime, se arriveranno, daranno solo una mano al parroco per le confessioni, non per la gestione diretta della parrocchia, che con il cambio diventerà a tutti gli effetti diocesana e non più gestita dall’ordine (l’affidamento da parte del vescovo Mantiero risale al 1940). E il destino della grande area degli impianti sportivi? «Sì circola da settimane la storia della vendita, delle nuove palazzine e del parcheggio. Speriamo di no, anche perché il quartiere si ribellerebbe», dice uno dei residenti che venerdì hanno partecipato all’assemblea alla Votiva.
Il parroco uscente, il reverendo Maurizio Vanti, è coadiuvato da due vicari, i reverendi Carlo Rinaldin e Adriano Contran, ma ci sono anche altri tre frati. Forse già oggi, durante le messe, i frati ufficializzeranno l’addio, pare dovuto prevalentemente alla decisione di riorganizzare i conventi della Provincia del Nord, chiudendone alcuni per il calo di vocazioni ma anche per i sempre maggiori costi di manutenzione.
Alessandro Zago
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