L'imprenditore: "Stop al fotovoltaico? Mi darò fuoco"

Minaccia azioni di protesta clamorose Tiziano Vivian, titolare del «Gruppo Energia» di Vedelago, azienda di pannelli fotovoltaici con 120 dipendenti. Oggetto della protesta, il blocco degli incentivi governativi
"Occuperemo la Statale 53 con i nostri furgoni. Il governo sta per distruggere il settore delle energie rinnovabili per fare le centrali nucleari. Sono pazzi».


E' deciso
Tiziano Vivian
, titolare della
Gruppo Energia
di Vedelago, società del settore pannelli solari e fotovoltaico.


«Se il governo taglia gli incentivi per il fotovoltaico la mia azienda fallirà _ aggiunge _ 120 famiglie resteranno senza sostentamento dall'oggi al domani. Sono pronto a darmi fuoco».


Scatta la mobilitazione del settore delle energie rinnovabili dopo l'approvazione del decreto governativo in materia di incentivi per il settore.


Se finora un privato che installava pannelli fotovoltaici riceveva 0,40 cent dallo Stato per ogni kilowatt prodotto (ciò gli consentiva di recuperare i costi di installazione dei pannelli in 6 anni e di azzerare i costi di bolletta) ora non sarà più così.


Il governo parla di rimodulazione dei fondi. In realtà si tratta di tagli degli incentivi, se non addirittura di azzeramenti. Un decreto che rischia di mandare sul lastrico le 300 mila ditte italiane del settore. Tra queste c'è anche il Gruppo Energia di Vedelago.


Il titolare Tiziano Vivian si dichiara pronto ad azioni clamorose. «Se passa questo decreto occuperemo la Regionale 53 con i furgoni e bloccheremo il traffico _ dice _ Il Governo pazzo mandare in rovina centinaia di migliaia di aziende come la mia. Per fare cosa? Spostare i fondi al nucleare. Le aziende come la mia moriranno in un giorno».


Gruppo Energia, 25 anni di storia alle spalle, 6 anni fa ha deciso di puntare sul rinnovabile. Produce pannelli solari termici e commercializza pannelli fotovoltaici. 15 dipendenti, più un centinaio di lavoratori indotti, commerciali e con altre mansioni. 120 persone che perderanno il posto qualora i fondi venissero tagliati.


«Siamo pronti a tutto _ dice Vivian _ Rischiamo il fallimento. Da oggi non pago più le tasse, lo scriverò su dei cartelloni e li appenderò fuori dalla ditta. Se passa il decreto siamo tutti rovinati».


Diverse aziende del settore si stanno coordinando per una massiccia mobilitazione contro questo provvedimento. Stanno preparando una lettera da inviare al presidente della Repubblica Giorgio Napolitano per segnalare l'incostituzionalità del provvedimento.

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