Lezioni con gli specialisti presentate al teatro Eden

Giovedì sera, su iniziativa dell’istituto comprensivo Coletti, al teatro Eden centinaia di genitori e insegnanti hanno preso parte al confronto sull’educazione sessuale. Molte le idee messe in casmpo ma, nella serata, nessuna polemica. In città c’è l’istituto comprensivo Serena che quest’anno per la prima volta ha scelto di non chiedere aiuto agli specialisti dell’Uss 9 per la maggior parte dei corsi di educazione alla sessualità a scuola. Per questo ha redatto un bando approvato dal consiglio d’istituto e dal collegio docenti per poter portare in classe un’equipe di psicopedagogisti a scelta. Per le classi quinte della primaria quest’anno il corso è costruito come un abito su misura tenendo conto dell’età degli alunni.
Per gli alunni di terza media invece tutto come prima: il percorso è affidato come tradizione al gruppo sessuologico dell’Usl 9. Come spiega la preside della media Serena, Michela Busato: «La scelta di esperti esterni è stata fatta soprattutto per una maggiore disponibilità di orario». Per poter passare dalle parole ai fatti il progetto trova il sostegno economico dal contributo volontario delle famiglie. L’equipe del gruppo sessuologico dell’Uls 9 entra invece in classe alla scuola Media Martini. E stavolta la preside Milena Valbonesi, oltre che con i contenuti, fa pure i conti con il conto presentato dai corsi di educazione sessuale: «Per l'intervento con le classi e con i genitori abbiamo pagato ogni anno circa 500 euro», spiega, «è chiaro che preleviamo tale importo dal fondo del contributo volontario dei genitori della scuola». Pure al comprensivo Felissent l’educazione all’affettività è in mano in toto agli specialisti ed educatori dell’Uls. In campo una psicologa, ginecologa, assistente sociale ed educatrici.(a.ve)
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