L’ex Edison e il Bosco verticale Da oggi Treviso diventa cantiere

Arrivano le impalcature all’ex cinema, demolizioni in Alzaia e nuove idee per Santa Maria del Rovere

Da oggi iniziano cantieri che cambieranno il volto della città, interventi di rigenerazione urbana che erano attesi ed annunciati da tempo e che dopo anni di studi si tradurranno in realtà. A fare da cornice a queste operazioni tanti piccoli e medi interventi che stanno modificando radicalmente l’immagine della periferia.

Edison, è l’ora

Oggi è previsto l’arrivo delle impalcature che circonderanno tutta la struttura dell’ex cinema Edison per permettere – finalmente – il restauro. Lunghissima la fase di approvazione del piano, iniziata ben due amministrazioni fa; altrettanto lunga la calendarizzazione dell’avvio del cantiere, ufficializzato la scorsa primavera, dato per «imminente», poi slittato a ottobre. Differentemente da prima, oggi ci sono le ordinanze che annunciano l’allestimento del cantiere da lunedì. Ci vorranno due anni di lavori circa, l’ex cinema si trasformerà in nove appartamenti di lusso, di cui due attici con vista unica sui tetti della città, due spazi commerciali al pianterreno (uno sono se arriverà un gruppo capace di riempire tutto), garage al piano rialzato. A firmare l’intervento lo studio trevigiano Mzc+, a realizzarlo il gruppo Cecchin.

sfida internazionale a Fiera

Oggi sarà anche il giorno in cui prenderà- il via l’ultimo delicatissimo intervento di demolizione dei magazzini lungo l’Alzaia, diecimila metri quadrati dove la Cazzaro Costruzioni e lo studio Boeri realizzeranno la versione trevigiana del “vertical foresting”, concetto architettonico immaginato e sostenuto dal noto studio. Il “bosco verticale” di Treviso sarà composto da tre palazzi di sei piani ciascuno, tutti strabordanti verde, dalle terrazze e da appositi vani sospesi. Lo stesso gioco di natura e architetture diventato una delle maggiori attrazioni di Milano, e che qui offrirà 60 appartamenti di ultimissima generazione a chi se lo potrà permettere. Ancora top secret i disegni, nelle mani di pochi professionisti, Certa solo la presentazione del progetto al Saie di Bologna (la quattro giorni internazionale su “tecnologie per l’edilizia e l’ambiente costruito 4.0”) il prossimo 17 ottobre. Il cantiere, è certo, proietterà Treviso sul panorama mondiale.

5km di pali interrati

Per realizzare il “bosco verticale” serviranno due anni di lavori, almeno. Poi l’immagine della città, e soprattutto di Fiera e della Restera, cambieranno. L’intervento è milionario nei costi, oneroso nell’impegno con la modernità, significativo nelle soluzioni. Si prevedono edifici autonomi dal punto di vista energetico, non inquinanti, naturali fuori, ma anche dentro nelle soluzioni architettoniche, dotati di sistemi antisismici unici nel genere tanto che l’intero complesso sarà sorretto da 5.200 metri lineari di pali infissi nel terreno per 15 metri. «Rigeneriamo un buco nero della città quadruplicando il verde e investendo nel futuro e nella natura» dice con orgoglio Mauro Cazzaro.

la rinascita in periferia

Gli ultimi interventi portano la firma dello studio di architettura Peruzzo, che con l’agenzia Grosso ha curato altri interventi di rigenerazione urbana in città. Riguardano la completa riqualificazione architettonica e sostanziale di un palazzo in vicolo Brigata Marche, e un nuovo intervento in via Fonderia. Il primo si compone di 5 unità abitative con ampie terrazze o giardino; il secondo sarà la costruzione (impresa Tesser) di una piccola palazzina: sei unità immobiliari con terrazze dai 40 ai 70 metri quadrati. «Nuova edilizia e ristrutturazione possono portare ad interventi di alto livello» sottolinea l’immobiliarista Andrea Grosso. E a vedere quel che sta succedendo a Treviso, si fatica a dargli torto.

Federico de Wolanski

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