L'ex discoteca Garden di Ponte della Priula riaprirà i battenti: non più dancing ma ristorante

PONTE DELLA PRIULA. Da tempio del divertimento a “luogo dell’abbandono”, l’ex Garden risorge e diventerà un ristorante da 300 posti. È stato avviato il cantiere dal gruppo Grigolin, proprietario dell’area in via IV Novembre a Ponte della Priula, per ristrutturare l’ex discoteca.
I lavori riguardano la manutenzione straordinaria della copertura, anche per evitare che ciò è rimasto dell’immobile possa ulteriormente degradarsi. Il futuro è in un’attività di ristorazione. Un anno fa era stata demolita la parte più fatiscente dell’edificio, mentre da alcune settimane si stanno realizzando le opere per riportare il locale al vecchio splendore.
STORICO DANCING. Alla fine degli Anni ‘60 il Garden fu una delle prime “balere” nate nella Marca. L’avvento della “disco music” ne decretò all’epoca il successo, come luogo di ritrovo per giovani di tutto il Coneglianese, soprattutto negli Anni Ottanta e Novanta. Sotto la gestione della famiglia Venerandi il dancing rimase aperto fino a poco più di dieci anni fa, tra sala liscio e disco Lime.
Ai tempi d’oro era stato uno dei tre “templi del divertimento” lungo l’asse della Pontebbana, col Manhattan di Godega e l’Odissea di Spresiano. Poi il declino e la chiusura. Già nel 2009 era stato presentato un progetto per realizzare delle palazzine, con la previsione anche di cedere alcuni appartamenti al Comune. Era prevista inoltre la realizzazione di una rotatoria sulla Pontebbana, un totale di 877 mila euro d’opere come beneficio pubblico.
NIENTE ALLOGGI. Il piano di lottizzazione “Nuova Garden” è però naufragato con la crisi del mattone e nel corso degli anni il locale era diventato rifugio per sbandati e bersaglio di atti di vandalismo. Fu quasi fatto a pezzi e riempito di scritte a spray da teppisti.
L’ex Garden era entrato a far parte dei “luoghi dell’abbandono”, certificati dall’associazione che in tutta Italia ed Europa va a caccia dei siti in disuso. Fu poi blindato e furono chiusi gli accessi, ora è stato delimitato poiché sono in corso i lavori di riqualificazione. L’obiettivo è realizzare un’attività ricettiva, beneficiando del Piano casa.
DAL BALLO AL FOOD. Un “Ritorno al futuro”, sempre come locale di ritrovo, non però notturno ma destinato al food. Complessivamente la proprietà si sviluppa su un’area di circa 28 mila metri quadrati, fronte statale Pontebbana, in uno snodo trafficato. Non ci sono certezze sul fatto se un grande gruppo della ristorazione sia pronto ad investire a Ponte Priula, oppure il Gruppo Grigolin possa realizzare un’operazione simile a quella di Mareno dell’ex cava di Campagnola .
L’ex cava di Mareno è diventata “Oasi” con una pizzeria-ristorante di successo sotto la gestione della famiglia Mariotto ed è stato costruito un altro edificio polifunzionale attorno al laghetto. A Susegana il Gruppo Grigolin aveva invece ristrutturato l’ex Casa del popolo, cedendo una parte al Comune che ne ha fatto la nuova biblioteca. Si era così anche chiuso un contenzioso per il pagamento di tasse arretrate.
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