L’ex consorzio diventerà palestra
Zero Branco, trattative in corso tra sindaco e liquidatore dello stabile. Feston: «Basta degrado»

ZERO BRANCO. Discussioni, attese e speranze. Ma anche determinazione nel dare una svolta decisiva alla situazione.
L’area dell’ex consorzio agrario lungo la Noalese, nel centro di Zero Branco, torna a far parlare di sé e, dopo la condanna sullo stato di abbandono e degrado in cui versa la struttura, denunciata in una nota dall’ex consigliere comunale Gino Spolaore - che aveva chiesto un «serio e concreto interessamento dell'ente comunale per tutelare la propria comunità» - arriva oggi la risposta del primo cittadino Mirco Feston, che apre nuovi scenari.
«Spolaore ha ragione nel parlare di degrado e abbandono, la cosa è palese», dice il sindaco Feston, «come amministrazione ci stiamo lavorando da molto tempo ma la situazione sul piano economico-finanziario è delicata». La proprietà dell’area dell’ex consorzio, che raggiunge i 2.900 metri quadrati ed è abbandonata dai primi anni Duemila, appartiene infatti alla River costruzioni srl, società in liquidazione riconducibile anche alla famiglia Mestrinaro - già passata alla ribalta della cronaca per lo scandalo legato al traffico illecito di rifiuti pericolosi - ma, aldilà dell’aspetto finanziario e legale la struttura - su cui esiste un’ipoteca - si trova al centro del paese e, proprio per questo, l’amministrazione comunale non nasconde il proprio interesse a una riconversione dell’area, passato nel maggio di quest’anno - dopo lo stop all’incremento edificatorio - anche attraverso un’offerta economica di acquisizione.
«Si tratta di una bruttura estetica oltre che di un problema in termini di pulizia e decoro», prosegue il sindaco Mirco Feston, «abbiamo bisogno di bello, a maggior ragione all’ingresso del paese, per vivere meglio la nostra Zero Branco. È per questo che, specialmente per l’attuale sovraccarico delle strutture sportive comunali, intendiamo portare a compimento un cambio di pagina per quell’area, passando attraverso un accordo pubblico-privato che porti a una struttura da adibire a palestra per la terza età e per gli sport minori e, in generale, per attività ricreative e sociali. Non a caso continua la piena collaborazione con la liquidatrice della società proprietaria, in attesa finalmente di avere una risposta dalle banche».
Uno stabile, insomma, da destinare a uso pubblico, vicino al centro cittadino e facilmente raggiungibile a piedi o in bicicletta da bambini, famiglie e anziani. E l’intenzione di Feston e dei suoi trova anche l’appoggio di chi ha attualmente in gestione le sorti della società proprietaria, con la liquidatrice - nella veste di legale rappresentante della River srl - che non smentisce «la piena collaborazione con l’amministrazione comunale, in un’operazione complessa ma in cui c’è tutta l’intenzione di trovare la soluzione più adeguata a favore del paese». Dopo anni di abbandono, insomma, ci sono tutte le carte in regola per dare un cambio di fronte radicale al futuro dell’ex consorzio, in quello che può definirsi quasi come un risarcimento alla collettività.
Alessandro Bozzi Valenti
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