Lettera a Clini contro gli inceneritori a Silea e Bonisiolo

SILEA. Una lettera aperta al ministro dell’ambiente Corrado Clini per ragguagliarlo sull’inutilità degli inceneritori di Silea e Bonisiolo. Si è svolto nei giorni scorsi a Mogliano un vertice tra i Comuni coinvolti dal noto progetto del termovalorizzatore che Unindustria Treviso da anni cerca di realizzare a cavallo tra i Comuni, bloccato proprio perché finora non è mai stato approvato il Piano regionale sui rifiuti. I Comuni di Preganziol, Mogliano, Casale, Marcon, Quarto d’Altino, sono però sempre allerta, specialmente dopo le dichiarazioni del ministro Clini, che agli industriali di Treviso avrebbe detto che l’incenerimento è un obiettivo attuale nel territorio. «Dichiarazioni in contrasto» spiega l’assessore marconese, Mauro Scroccaro «con quanto invece sostiene l’assessore regionale Conte, il quale anticipando il Piano regionale sui rifiuti, ha fatto sapere che di impianti in Veneto non ne servono più e semmai l’unico impianto di cui c’è bisogno è uno stoccaggio di amianto, che in giro abbonda». Da qui la lettera, in questo momento sotto forma di bozza, al vaglio dei sindaci che la firmeranno per poi inviarla a destinazione. C’è da dire che ora che è in fase di approvazione il Piano regionale sui rifiuti, di fatto potrebbe ripartire il processo di analisi della domanda di Unindustria, tenendo presente che il Piano non ha individuato siti, ma demandato alla provincia la loro localizzazione. Di tempo ce n’è, ma i Comuni mettono le mani avanti. «Stando a quel che dice la delibera» dice l’assessore di Quarto Radames Favaro «la Regione non ha bisogno di nuovi siti destinati all’incenerimento, ciò però confligge con quanto dichiarato dal ministro, per questo abbiamo deciso di chiarire la nostra posizione».
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso