L’emigrante miliardario che si prende il Montello

NERVESA. L’emigrante che fa fortuna. E nel cuore ha sempre la terra natia. Il self made man che attraversa l’Oceano e da operaio specializzato diventa grande imprenditore. Il trevigiano che con lavoro, sacrificio e talenti diventa miliardario, e crea un piccolo grande impero, a Calgary, dalle costruzioni in genere alla logistica.
La storia di Ermenegildo Giusti, per tutti Gildo, ha i crismi del copione classico, quello che ha visto tanti trevigiani cercare e trovare fortuna nei cinque continenti. Gildo, nato e cresciuto a Volpago, era saldatore alla Thermital, quando lasciò l’Italia per emigrare in Canada, con la moglie Maria Vittoria, di Nervesa. Ora guida un impero con oltre 500 dipendenti, di edilizia residenziale, industriale e di logistica.
E sul Montello torna ora, ad investire. Al punto fa farlo diventare quasi suo. Ha comprato terreni e immobili per oltre 30 milioni di euro (a 10 euro al metro quadro). Non c’è da stupirsi se in poco tempo abbia acquistato oltre 100 ettari, di cui 70 a vigneto. E poi la tenuta, e il progetto della modernissima cantina incastonata e mimetizzata alle pendici del Montello, in tenuta Sienna, un po’ come fanno nelle Langhe. Altri milioni di investimento (8?), per 3.500 metri quadri. Ma vedrà la luce fra un paio d’anni.
E adesso, l’abbazia di Sant’Eustachio: Giusti è l’unico ad aver presentato al Comune di Nervesa l’offerta per averla in concessione 80 anni, con la possibilità di rientrare dell’investimento con un una serie di servizi, anche culturali, e la possibilità di utilizzare il marchio. E l’obbligo di mantenere gratuito l’accesso al complesso romanico.
I maligni fanno notare che l’imprenditore ha già molti terreni nella zona di Ca’ della Robinia, l’ex Disco Palace, al centro dello scandalo dei fondi regionali. Sarà il prossimo obiettivo? Fonti vicine all’imprenditore smentiscono. «Ci interessano i terreni per piantare vigneti, non gli immobili», fanno trapelare fonti vicine all’imprenditore.
In ogni caso, l’ex saldatore non ha problemi di liquidi. In Canada realizza grattacieli in Alberta, fabbricati in legno e complessi ricreativi, impianti sportivi. E tutto quel che serve per tecnici e maestranze dei pozzi, provvedendo alla logistica e lal strutture di servizio. La sua nuova frontiera imprenditoriale sono le operazioni immobiliari. E il futuro potrebbe portarlo ad investire in Europa dell’Est, dove i suoi emissari avrebbero giù sondato i terreni.
Il Montello avrebbe un valore affettivo, di ritorno alla origini e alla terra, con la scelta dell’azienda vitivinicola che comunque garantisce il business, sulle ali del Prosecco talmente rizzante da essersi «bevuto» lo champagne.
Ma la grande intesa con il sindaco leghista Fabio Vettori ha già innescato durissime polemiche.Così Giusti e il sindaco sono finiti nel mirino dell’ex sindaco Fiorenzo Berton, già leghista e oggi in consiglio comunale, su posizioni eretiche e molto autonome rispetto alla linea del partito. E’ lui uno dei più strenui oppositori dell’operazione, assieme alle minoranze e agli ambientalisti. E il feeling di Giusti con il governatore Luca Zaia - intervenuto all’inaugurazione dell’azienda, con grandi elogi per l’imprenditore («ci vorrebbe un Giusti in ogni Comune...») - e l’impressionante dilatarsi del suo impero sul Montello, hanno dato la stura a mille ipotesi. Non tutte disinteressate.
Una è quella che in futuro l’area del Montello, oggi Docg con Asolo, nel Veneto altrimenti Doc (l’altra zona Docg è Conegliano Valdobbiadene), potrebbe vedere un allargamento anche alle pendici, oltre la statale Schiavonesca-Marosticana.
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