«Lei è al terzo mese». Ma in realtà è all’ottavo e partorisce in trattoria a Godega

GODEGA. Dopo la visita dal medico di famiglia, la prima ecografia era stata fissata per il 19 novembre. Ma la bimba è nata il 13 ottobre. Mamma Sara Pollesel ha partorito nella trattoria dove lavora, assistita dal marito Michele Battel e dal loro testimone di nozze. Aveva raggiunto le 38 settimane di gravidanza, ma nessuno l’aveva scoperto.
STANNO TUTTI BENE. Mamma e la piccola Chiara stanno bene e dopo qualche giorno di ospedale hanno potuto ritornare a casa. «A fine agosto ci siamo rivolti al medico di base, sono stati fatti gli esami dell’urina e del sangue e poi è stata fissata l’ecografia per il 19 di novembre - racconta il marito Michele - nessuno voleva fare l’ecografia perché continuava ad avere perdite. Risultava incinta da poco e quindi avevamo preso la situazione con calma». La giovane aveva già avuto una precedente gravidanza: Edoardo il fratellino maggiore, infatti ha 10 mesi e mezzo. Si è rivolta al medico di famiglia e gli è stato riferito che era alla quinta settimana.
LA PANCIA CHE CRESCEVA. «Tutti noi poi abbiamo visto la pancia che stava crescendo bene – spiega il marito - ma le analisi fatte nell’ospedale di Vittorio avevano stabilito così e quindi ci siamo fidati. Attendavamo l’ecografia fissata a novembre». Sabato scorso invece la moglie ha avvertito dei dolori alla schiena, mentre si trovava nella trattoria Rosy di Pianzano, locale che hanno preso in gestione. La giovane è salita nell’appartamento e lì è venuta alla luce. «È stata bravissima mia moglie, ha fatto davvero tutto lei – racconta Michele - io e il mio compare di nozze l’abbiamo assistita».
PIù VELOCE DELL’AMBULANZA. Quando è arrivata l’ambulanza la bimba era già in braccio alla mamma ed entrambe sono state portate nell’ospedale di Conegliano. Chiara alla nascita pesava 2,871 chilogrammi. «Per fortuna non c’è stata alcuna complicazione, quando è nata mi è subito venuto in mente di vedere se piangeva e il cordone ombelicale – spiega il papà - ho visto che ha pianto quasi subito e il cordone era libero». Michele aveva già assistito al parto del primogenito. «Sono un po’ arrabbiato con il sistema sanitario, mi sembra che non sia così efficiente, non so se sia colpa dei tagli alla sanità – afferma il papà – siamo rimasti insoddisfatti, valuteremo se fare qualche passo».
L’ECOGRAFIA MANCATA. Sarebbe stata sufficiente un’ecografia per evidenziare che la gravidanza era in fase avanza. «Al terzo e quarto mese possono esserci dei dubbi, ma non dopo, un’ecografia si può fare sempre», spiega Giuseppe Dal Pozzo, ex storico primario della ginecologia del Ca’ Foncello. Nella sua lunga carriera ha fatto nascere 9 mila neonati e non gli è mai capitato un caso simile. «Un addome gravido è evidente – spiega l’esperto ginecologo - faccio fatica a pensare ad una storia così, bisognerebbe avere più elementi per valutare».
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