Lega-Fratelli, a Treviso tregua già finita: esplode lo scontro sui maranza

Prima delle elezioni regionali erano state “congelate” a tempo le due assessore Gloria Sernagiotto e Rosanna Vettoretti. Lo striscione di Prima i trevigiani contro le baby-gang scatena una nuova guerra tra Crea e Conte

Fabio Poloni
Il sit-in contro i maranza
Il sit-in contro i maranza

Benzina sul fuoco di un tema caldissimo. Lo definiscono un gesto per «richiamare l’attenzione della cittadinanza e delle istituzioni sulla necessità di interventi urgenti e decisi» sull’emergenza della violenza giovanile.

Quello striscione sorretto ed esposto sabato sera sotto il leone di porta San Tomaso dal movimento “Prima i trevigiani”, però, agita ancora la maggioranza che governa la città, facendo riesplodere la polemica sull’asse che va da una delle anime trevigiane di Fratelli d’Italia, ovvero l’avvocato Fabio Crea, e il sindaco Marcio Conte. Per interposta moglie, addirittura, perché sui social proprio Conte ha preso di mira Francesca Longo, compagna nella vita di Crea, con commenti al vetriolo.

Lo striscione

Prima i Trevigiani definisce lo striscione «un segnale inequivocabile contro il dilagare degli episodi di violenza giovanile a Treviso». «Prima i trevigiani, in sinergia con Azione studentesca, ha voluto presenziare presso i luoghi che hanno visto una drammatica esplosione di violenza, la quale ha raggiunto il suo picco lo scorso fine settimana – sottolinea Federico Piasentin referente giovanile del comitato nato nell’area ex Forza Nuova – Esiste una parte di giovani che, purtroppo, non trova altro modo per esprimersi se non attraverso la prevaricazione, la minaccia e la violenza, degradando il tessuto sociale della nostra città. Siamo stanchi di associare la nostra generazione a questi atti di teppismo e criminalità.

Treviso ha dato prova di una lunga pazienza, ma ora siamo al limite. Chiediamo fermezza immediata, più controlli e l’applicazione di sanzioni esemplari per ripristinare il diritto alla sicurezza e alla serenità di tutti i trevigiani. La tolleranza verso chi semina il panico è ufficialmente finita».

La sponda di Ciamini

Messaggio da destra a un governo (nazionale e locale) pure di destra. Destinatario Conte? «Condivido pienamente il significato e la finalità dell’azione dimostrativa promossa dalla miglior gioventù trevigiana – dice il consigliere comunale di Fratelli d’Italia e anima di Prima i trevigiani, Alberto Ciamini – È inaccettabile che la condotta di quelli che chiamiamo maranza o, più correttamente, piccoli delinquenti organizzati in baby gang, ricada sull’intera comunità.

Affrontiamo con determinazione il fatto che queste bande, spesso composte da elementi di origine straniera, stiano minando il senso di sicurezza percepita nelle nostre strade».

La fine della tregua

La piazza virtuale si è incendiata: la tregua elettorale per le regionali, che aveva abbassato il volume delle tensioni dei mesi scorsi tra Fratelli e Lega (dagli screzi Crea-Conte fino al “congelamento” delle assessore Gloria Sernagiotto e Rosanna Vettoretti, è già finita. «Il 10 marzo 2023 (e poi ripetutamente) ho posto il problema, in modo deciso, prima di ogni altro – scrive Crea sulla pagina Facebook di Prima i trevigiani, a commento del post con la foto dello striscione anti maranza – da allora polvere sotto il tappeto, silenzi da una parte, reazioni scomposte dall’altra. Molto bene, adesso, finalmente, decise prese di posizione». «Sbeffeggiati, trattati come invasati, derisi perché il problema non esisteva – gli fa eco la moglie, Francesca Longo – era solo percezione o voglia di far polemica».

Bordate social

«Nel frattempo la città è sprofondata nel degrado più totale – continua la moglie di Crea – e si scopre che il problema non è via Roma, che negli anni i residenti hanno imparato a presidiare di persona, visto che nessuno ascolta i suggerimenti provenienti da chi vive in prima persona le situazioni. A Treviso non osare fare osservazioni e dare concrete soluzioni, perché ti ritrovi il tuo indirizzo di casa sbattuto sui giornali! Quando la politica, quella vera, non quella dei selfie da baraccone, si degnerà di dar retta ai cittadini, allora le cose funzioneranno. Fino ad allora è solo un grande circo, giullari e saltimbanco in ogni dove».

«La problematica in questione non è attribuibile esclusivamente alla gestione dell’amministrazione comunale», le rispondono gli amministratori della pagina di Prima i trevigiani, assist per l’intervento caustico di Mario Conte, che digita: «Come no? La colpa è del sindaco... non deludete anche voi la signora Longo». —

 

Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso