Le ultime parole agli amici: «Devo andare»

L’amara solidarietà di Confartigianato: piccoli imprenditori sempre in prima linea, la politica che fa?
Borghesi San Pietro Di Barbozza titolari bar "Ultima Ombra" che frequentava il suicida Mirca Marsura e amico Marco Capovilla
Borghesi San Pietro Di Barbozza titolari bar "Ultima Ombra" che frequentava il suicida Mirca Marsura e amico Marco Capovilla

VALDOBBIADENE. «Se n’è andato via un mito». Lo ricordano così gli amici di “Toni”, com’era conosciuto da tutti in paese. La notizia del suicidio dell’artigiano ieri mattina ha lasciato sotto shock amici e parenti. E sono proprio gli amici gli ultimi ad averlo visto prima della tragedia.

«Mercoledì mattina è venuto nel mio bar verso le 7», racconta la titolare del bar di via della Chiesa, Mirka Marsura, «Mi sembrava molto depresso, giù con il morale, un cliente gli ha chiesto dov’era diretto di buon’ora e lui ha risposto: “devo andare”». Già quella mattina l’artigiano aveva premeditato tutto per farla finita.

L’angoscia di trovarsi senza lavoro da un anno ha avuto il sopravvento sulla speranza che qualche cosa potesse ancora migliorare. «È vero, mi aveva confessato di avere qualche problema economico», spiega l’amico di sempre, Marco Capovilla, «Da qualche mese non riusciva a lavorare perché purtroppo di lavoro in giro non se ne trova, e per uno come lui, che non riusciva a stare con le mani in mano, era una situazione pesante. Così è caduto in depressione». In passato l’artigiano aveva lavorato come panettiere a Guia, a Valdobbiadene e in località Santo Stefano. Lasciato il lavoro in panificio si era occupato per un paio di anni di piccoli lavoretti di giardinaggio nell’ex ospedale di Valdobbiadene. Poi era andato all’estero per diversi anni, infine il ritorno a San Pietro di Barbozza per aprire l’attività in proprio di montaggio di cartongesso e celle frigorifere. Nel bar di via della Chiesa ieri si sono ritrovati gli amici di una vita: «Ho provato a chiamarlo tutto il giorno», racconta un amico, «Il telefono lo aveva staccato, allora ho pensato che fosse andato a trovare degli amici in Croazia. Stamattina, quando ho saputo che era morto in quel modo, è stato un colpo al cuore».

Ai famigliari dell’artigiano arriva il cordoglio del presidente di Confartigianato AsoloMontebelluna, Stefano Zanatta. «I piccoli imprenditori sono oggetto di sospetti e di commiserazione, nessuno pensa che sono i fanti silenziosi sempre in prima linea per creare ricchezza economica e coesione sociale. Penso al peso spropositato e cervellotico della burocrazia, ai finanziamenti mancati, alla rigidità di Equitalia ed Agenzia delle Entrate, alla distanza siderale del mondo della politica che a parole sostiene le imprese con promesse mirabolanti e nei fatti se ne disinteressa».(v. m.)

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