Le nocciole di Sant’Elena diventano l’olio dell’Expo

Nella campagna di Silea nasce Rinocciola, unica azienda veneta del settore Dalle piante al laboratorio per il prodotto ricercato dagli chef e dai pasticceri
Di Rubina Bon

SILEA. In Veneto sono gli unici, in Italia i colleghi si contano sulle dita delle mani. Una scommessa nata dalla passione per la terra trasmessa dal nonno allevatore e sviluppatasi grazie alla sperimentazione, all'affinamento della tecnica, al coinvolgimento nell'impresa di mamma e papà. Un ettaro appena di terra a Sant'Elena di Silea, in via Pozzetto, e un piccolo laboratorio certificato adiacente sono le culle dove nasce l'olio di nocciola. Un prodotto ricercato soprattutto dagli chef come condimento e dai pasticceri quale ottimo sostituto del burro, viene utilizzato anche in cosmesi ma soprattutto è un toccasana per chi soffre di colesterolo alto. Dietro "Rinocciola", così si chiama l'azienda nella campagna di Silea, ci sono i fratelli Simone e Nicola Serafin, rispettivamente di 29 e 25 anni, assieme a papà Davide e mamma Sabrina Pastrolin. Ieri il debutto all'Expo di Milano per l'olio di nocciola "made in Silea".

Un progetto, quello dei Serafin, nato quattro anni fa con le prime messe a dimora dei noccioli in campo e la successiva selezione delle specie. Nel 2014 è arrivata l'autorizzazione all'apertura dell'azienda, quest'anno del laboratorio. Le nocciole che stanno maturando in queste settimane saranno le prime interamente prodotte e lavorate a Sant'Elena. Finora, infatti, "Rinocciola" ha acquistato la materia prima e si è concentrata sulla trasformazione. Ora che la tecnica è affinata e il prodotto è disponibile, i Serafin sono pronti al grande salto.

«Abbiamo un solo ettaro tutto a noccioli, una scelta ben precisa per valorizzare la proprietà. Non ci interessava la coltura intensiva da reddito», spiega Simone Serafin, «Sant'Elena è un territorio importante sia per la tipologia di terreno argillo-limoso, sia per la posizione geografica vicina al Sile e alla via Claudia Augusta. Abbiamo scelto di coltivare in pieno campo, associando più specie di nocciolo a piante autoctone da siepe. Tra i filari abbiamo mantenuto il prato naturale per salvaguardare la biodiversità». La scelta è caduta proprio sui noccioli che fruttificano bene in pianura, dando un prodotto di qualità. Perché le nocciole non finiscono solo nei sacchettini di frutta secca o come granella per le decorazioni in pasticceria.

Dalle nocciole, infatti, al pari delle olive o delle mandorle, si ricava l'olio attraverso la pressatura a freddo per mantenere le proprietà naturali del frutto. Un processo che arriva, nell'azienda agricola di Sant'Elena, dopo la raccolta da terra, l'essiccazione al sole, la sgusciatura e la selezione manuale. Si passa poi alla lavorazione e all'imbottigliamento. Tutto questo avviene nel microcosmo di "Rinocciola", specializzato nell'olio delle tipologie "delicato" con nocciole crude e "intenso" con una piccola percentuale di frutti tostati. Simone e Nicola si occupano della coltivazione e del marketing, i genitori della trasformazione. Un prodotto davvero a chilometro zero, quello che nasce e viene lavorato nel piccolo scampolo di campgna trevigiana dei Serafin, e che punta a entrare nel gotha dei prodotti scelti da coloro che nel piatto puntano a metterci anzitutto la salute.

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