Le memorie di Antonio Gentilini Sono un libro i ricordi dal fronte del papà dell’ex sindaco di Treviso

La storia dell’artigliere, da Caporetto a Vittorio Veneto, oggi in edicola con il nostro giornale  
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO GIANCARLO GENTILINI, IN FOTO CON EDITORE E LIBRO -ANTONIO GENTILINI- STORIA DI UN ARTIGLIERE
ZAGO AG.FOTOFILM TREVISO GIANCARLO GENTILINI, IN FOTO CON EDITORE E LIBRO -ANTONIO GENTILINI- STORIA DI UN ARTIGLIERE

Si intitola «Antonio Gentilini. Storia di un artigliere» e raccoglie le memorie del padre di Giancarlo Gentilini, già sindaco di Treviso, che fu combattente durante la Grande Guerra.

È il volume d’esordio di nuova collana storica intitolata «I Libri del Museo della Battaglia», coedito da Editoriale Programma di Angelo Pastrello e da Editrice Storica. Il libro, che sarà presentato questo pomeriggio, alle ore 17.30, presso l’Aula Civica del Museo della Battaglia di Vittorio Veneto, città d’origine, ricordiamo, della famiglia dell’ex sindaco di Treviso, sarà oggi anche in edicola abbinato facoltativamente alla Tribuna di Treviso .

«Ringrazio Giancarlo per avere voluto donare il manoscritto alla città che diede i natali a suo padre - dice il sindaco di Vittorio Veneto Antonio Miatto - permettendoci così di inaugurare questa nuova iniziativa editoriale con l’opera di un uomo profondamente legato a questo territorio».

La collana «I Libri del Museo delle Battaglia» nasce nel segno della collaborazione avviata lo scorso anno dalle editrici con la firma del Protocollo d’Intesa tra Comune di Vittorio Veneto, Istituto per la Storia del Risorgimento Italiano e Centro Studi Storico-Militari “Piero Pieri” perché, come dice l’Assessore alla Cultura Antonella Uliana «i musei oggi non sono più soltanto luoghi destinati alla conservazione del patrimonio storico e artistico ma anche centri di promozione della cultura e della ricerca. Sono queste le considerazioni che ci hanno spinto a creare una collana editoriale che portasse il nome del nostro museo e il cui secondo titolo è già in cantiere».

Antonio Gentilini fu allievo del liceo vittoriese «Marcantonio Flaminio». Artigliere sul fronte isontino e su quello del Grappa, rimase coinvolto nella grande ritirata che seguì la sconfitta di Caporetto.

Il suo testo, vergato con una prosa ricercata che ne rispecchia gli studi classici, non è assimilabile alla tradizionale diaristica perché - oltre alla narrazione dei fatti nei quali il protagonista rimane coinvolto - presenta una marcata dimensione introspettiva dalla quale emergono le inquietudini del giovane Antonio Gentilini. Tale è, ad esempio, la sua profonda sofferenza per la condizione dei reduci della battaglia di Caporetto che, all’epoca, l’opinione pubblica guardava con malcelato disprezzo - considerandoli alla stregua di traditori - e dimenticando i sacrifici che quei combattenti avevano per anni dovuto sopportare al fronte. Antonio Gentilini dopo la guerra si trasferì a Treviso dove lavorò per molti anni in qualità di funzionario di banca.

Raggiunta la pensione, Antonio Gentilini fece ritorno a Vittorio Veneto dove visse nella casa di famiglia a Serravalle, fino alla morte, avvenuta il 7 ottobre 1980.

Alla presentazione di stasera interverranno il sindaco Antonio Miatto, l’Assessore alla Cultura Antonella Uliana, Giancarlo Gentilini e i curatori del volume Franco Giuseppe Gobbato e Stefano Gambarotto.

L’ingresso sarà possibile solo su prenotazione - nel rispetto delle regole anti-covid - telefonando allo 0438 57695. —

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