Le Fiere della Maddalena verso lo stop

Evento nato nel 1.233 e senza interruzioni nel Dopoguerra ma incombe il virus: «Non sappiamo se riusciremo a farle»

ODERZO

«La macchina era lanciata e le idee c’erano tutte, ma non sappiamo se le Fiere si faranno». Lo fanno capire bene queste parole di Lara Corte, assessore alla cultura: è l’incertezza in questo momento a incombere sulle storiche Fiere della Maddalena, la manifestazione clou dell’estate di Oderzo nata nel 1233.

Per ora non si parla ufficialmente né di rinvio né di cancellazione dell’evento, ma certo l’emergenza tutt’ora in corso non permette agli organizzatori di ragionare con serenità sul programma delle Fiere 2020. Impossibile pensare al divertimento, in un momento ancora pesantemente segnato dalla quarantena imposta ai cittadini e alla serrata a cui sfuggono solo una piccola parte delle aziende. E se è impossibile pensare al divertimento, ancora meno agevole è immaginare quale possa essere l’ossatura di un evento che prevede stretta vicinanza fra le persone, oltre a una serie di eventi in un certo senso distinti fra loro raggruppati sotto il grande ombrello delle Ferie. Anche se la “fase 2” (delle quale, come sottolinea l’assessore Corte, ancora non sappiamo niente) dovesse dare il via libera anche a spettacoli e svaghi, lo Stato imporrà le stesse misure a eventi come il concerto e la serata di ballo in piazza, all’appuntamento enogastronomico con “Le vie dei Goeosessi” e al luna park di piazzale Europa? «Chi lo sa», sospira l’assessore, che comunque non si dà per vinta: «Noi continuiamo a pensare all’organizzazione dell’evento. La gente, finita tutta questa storia, avrà voglia di uscire e di tornare all’aggregazione. Il punto è che non sappiamo quando ed entro che limiti potrà farlo».

Insomma, il Comune è pronto, anche se l’organizzazione materiale è ferma: «In questo momento non possiamo investire altre risorse pubbliche in un evento che non sappiamo se si farà, indipendentemente dalla nostra volontà. Non dipende da noi». L’assessore non vuole sentire parlare di “Fiere ridotte”: tutto quello che Stato e Regione permetteranno di fare, assicura, il Comune tenterà di portarlo fra il centro storico e piazzale Europa, garantendo un evento che in una decina di giorni porta decine di migliaia di persone di ogni età a Oderzo. Cosa succederà si saprà solo nelle prossime settimane, quando il programma verrà definito in base alle disposizioni del governo e della Regione.

Le Fiere sono un evento che nei secoli è entrato nel Dna di ogni cittadino opitergino. Nato nel 1233 come mercato boario, nei secoli si è andato differenziando fino ad arrivare a una forma simile a quella di oggi nel secondo dopoguerra. È proprio a quegli anni che risale l’ultimo stop: lo dettarono le bombe e l’occupazione nazifascista. In tempi di pace, non è mai successo che Oderzo a luglio non abbia goduto delle sue Fiere. —

Niccolò Budoia

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