Le ceneri del caro estinto in casa? Paghi una tassa

A Vittorio Veneto (Treviso) chi desidera tenere in casa l’urna con i resti del congiunto cremato dovrà pagare 33 euro più due marche da bollo

VITTORIO VENETO. Tassa sulle ceneri del caro estinto. La paga a Vittorio Veneto chi desidera tenere in casa l'urna con i resti del congiunto cremato. Il ticket vale 33 euro, a cui si devono aggiungere due marche da bollo da 14,62 euro ciascuna per la domanda e la relativa autorizzazione. La Città della Vittoria si attesta così come pioniera di questo balzello in provincia.

La vicina e sempre antagonista Conegliano, per esempio, non fa pagare nulla a chi tiene le ceneri a casa. Anzi, il sindaco Floriano Zambon va oltre: «Oggettivamente mi paiono ingiuste anche le marche da bollo», ragiona, «oltretutto quei soldi non vanno al Comune ma allo Stato». Cade dalle nuvole il sindaco di Revine, Battista Zardet: «Non ci è mai successo un caso del genere».

Eppure le cremazioni sono in aumento e il "federalismo" della tassa sull'urna rischia di essere l'ennesima anomalia italiana. In città quest'anno è ormai boom. Nei primi sei mesi ne sono state richieste 44. Nel 2011 in tutto l'anno se ne erano contate 66, su un totale di 530 defunti, il 12,5 per cento, di due punti superiore alla media italiana. In netto aumento quest'anno sono proprio le richieste di poter tenere le ceneri a casa: nel primo semestre sono state otto.

Nonostante i 33 euro da pagare al Comune per avere l'autorizzazione alla custodia. Farsi cremare costa dai 500 ai 600 euro. Ormai le agenzie di pompe funebri hanno nei loro cataloghi le bare non verniciate, fatte apposta per essere utilizzate nei forni. Che ormai sono pochi e sotto pressione, viste le crescenti richieste.

Oltre al Santa Bona di Treviso, peraltro potenziato, un nuovo forno sarà finalmente costruito anche a Conegliano. Il bando per la realizzazione è stato pubblicato pochi giorni fa. Per la cremazione è necessario che i parenti più prossimi presentino richiesta al Comune di residenza del defunto. La "tassa" vittoriese viene invece applicata anche alle ceneri dei defunti deceduti in altri comuni ma custoditi in città.

Le cremazioni in Italia riguardano circa il dieci per cento dei decessi, ma gli esperti prevedono che nel 2050 raggiungeranno un terzo del totale. Si sceglie di cremare di più al nord che al sud. La regione in assoluto dove si crema di più è la Lombardia con oltre 23 mila cremazioni anno. Merito anche della migliore dotazione di impianti. Il Veneto è buon secondo anche se distaccato con le sue poco più di diecimila cremazioni l'anno, seguito dall'Emilia Romagna che è appena sotto. Nel 2011 in Italia si sono registrate 84.783 cremazioni di feretri, contro le 76.868 del 2010.

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