Le "belve di Musano" condannate a 25 anni

Pene severe per i tre giostrai accusati di aver seviziato un disabile
TREVIGNANO. Le belve di Musano sono state condannate a complessivi 25 anni di carcere. Il tribunale di Treviso ha emesso ieri la sentenza di primo grado per i tre giostrai accusati di aver seviziato un disabile psichico nel novembre del 2008.


E’ stata un’udienza estremamente tesa. Fuori dall’aula erano presenti i parenti dei tre imputati che, dopo la lettura della sentenza, hanno protestato per la decisione del giudice, più severa anche delle richieste del pubblico ministero, Valeria Sanzari. Questa la sentenza: nove anni per il trentaduenne Manolo Innocenti, otto anni e sei mesi per Gesuè Innocenti, 28 anni, e sette anni e sei mesi per Devis Derlesi, 25 anni. Tutti e tre sono stati condannati per violenza privata e violenza sessuale, mentre sono stati assolti dall’accusa di lesioni ai danni del padre e del fratello del disabile. Gli atti relativi a tre testimonianze sono stati trasmessi nuovamente al pubblico ministero per verificare l’esistenza di altre ipotesi di reato.


«Al momento preferiamo non commentare la sentenza - ha detto l’avvocato Riccardo Benvegnù - aspettiamo di leggere le motivazioni della sentenza». Reazione opposta per Piergiorgio Sovernigo, legale della famiglia della vittima delle sevizie. «Ritengo sia una sentenza giusta - ha detto - che dimostra la bontà del racconto della vittima. Penso anche che il tribunale non abbia ritenuto congruo il risarcimento di 35.000 euro che gli imputati avevano già dato alla vittima prima dell’apertura del processo».


Il pubblico ministero aveva sollecitato condanne un po’ meno severe: 9 anni e 6 mesi per Manolo Innocenti, ritenuto il principale responsabile dell’accaduto; 6 anni e 9 mesi per Gesuè Innocenti; 6 anni e 9 mesi per Derlesi. I tre imputati hanno sempre negato le sevizie, riducendo l’accaduto a un semplice scherzo a cui la vittima si prestava di sua spontanea volontà. Per l’accusa, invece, i tre hanno agito per motivi abietti e futili, con crudeltà e approfittando della fragilità della vittima: i tre lo avrebbero costretto a subire vessazioni fisiche e psicologiche di ogni genere. Vere e proprie sevizie, secondo quanto ha raccontato in aula la vittima, confermate dai filmati registrati col telefonino e sequestrati dagli investigatori.


Il disabile sarebbe stato costretto a mangiare gli escrementi, a subire il getto di gas infiammanti sul corpo, a subire e compiere pratiche sessuali umilianti, sarebbe stato inoltre picchiato con tavolozze e costretto a farsi riprendere in pose ridicole. Sempre secondo le contestazioni dell’accusa i tre giostrai avrebbero prima fatto ubriacare la vittima costringendola, tra l’altro, ad atti sessuali con un animale. Il tutto sarebbe accaduto nel novembre del 2008 a Musano. Il giovane aveva poi trovato il coraggio di denunciare l’accaduto grazie anche all’intervento di un avvocato.


La vittima e i suoi familiari si trovano ora in una struttura fuori dal Veneto. Ieri, quando hanno saputo dell’esito del processo, si sono sentiti sollevati pensando di essersi messi alle spalle un brutto capitolo della loro vita. Le difese degli imputati aspetteranno, invece, la pubblicazione delle motivazioni della sentenza per decidere se presentare appello.

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