L’Azione Cattolica Ragazzi festeggia 50 anni di attività Nella Diocesi 100 gruppi

la storia
L’Azione Cattolica Ragazzi (Acr) spegne cinquanta candeline e continua ad aggregare nella Diocesi di Treviso 2.600 ragazzi in 100 gruppi parrocchiali. In occasione dell’anniversario, le sedi attive nel territorio da questa settimana fino all’8 dicembre dedicheranno numerose iniziative alla riscoperta della loro storia attraverso incontri, dibattiti, proiezioni. Inoltre una nutrita delegazione di giovani trevigiani è presente in questi giorni a Roma per prendere parte al Sinodo dei ragazzi dell’Acr, nel quadro dei festeggiamenti nazionali.
La sezione ragazzi nacque il primo novembre del 1969 per promuovere attività rivolte alla formazione cristiana dei più giovani. Era un periodo di rinnovamento per la Chiesa, papa Giovanni XXIII aveva aperto spazi importanti ai laici, soffiavano venti e si propagavano fermenti. È in tale prospettiva che la Giunta centrale dell’Azione cattolica, guidata da Vittorio Bachelet scelse di costituire l’articolazione dei ragazzi. Nella prima assemblea nazionale degli educatori emersero le linee fondamentali per una prima proposta formativa-metodologica che ancor oggi sostiene il “Progetto Acr”: la catechesi “esperienziale” (alla cui definizione contribuì anche il primo assistente del settore a Treviso, don Luigi Toffolo), la valenza educativa del gioco e l’apertura missionaria. Nella diocesi trevigiana il sandonatese Leandro Rizzo, scomparso lo scorso anno, guidava un’Azione Cattolica vivace alla quale aderivano oltre 49.800 laici (oggi sono 8 mila) in una rete di 231 associazioni parrocchiali. Responsabili Acr Carlottina Cavasin e un giovane Dino Boffo, che a quel tempo non aveva ancora intrapreso la carriera giornalistica che lo avrebbe portato a dirigere il quotidiano Avvenire.
Per Giulia Semenzin, attuale responsabile diocesano dell’Azione Cattolica Ragazzi, «è una gioia poter festeggiare questa data importante in cui la Chiesa, anche grazie al contributo dell’Acr, riconosce la bellezza e la ricchezza che i ragazzi portano come testimoni di una fede vissuta a loro misura, protagonisti attivi della comunità». Così questo compleanno diventa «occasione per i ragazzi di far sentire la loro presenza e, per i più grandi, di riscoprire un dono prezioso, festeggiando insieme e con gratitudine per i passi compiuti e per quelli a venire». Le attività coinvolgono bambini e ragazzi dai 4 ai 14 anni assieme a educatori e assistenti spirituali. Includono percorsi per fidanzati, esperienze di spiritualità, serate culturali di approfondimento e riflessione, campi estivi per ragazzi, giovani, adulti e famiglie. —
Laura Simeoni
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