L'assalto delle cimici: ecco le cinque cose da sapere
Asiatiche o nostrane, marroni o verdi. Per difendersi non utilizzare gli insetticidi, meglio congelarle con ghiaccio spray e chiudere le zanzariere

TREVISO. Autunno 2018, l’invasione delle cimici. Il Veneto, come del resto un po’ tutta la pianura padana, ha visto la proliferazione di questi insetti che danno l’assalto alle coltivazioni e che cercano riparo anche nelle abitazioni, creando notevole fastidio, anche per il loro cattivo odore.
Ecco cinque cose da sapere.
1) Il nuovo colore Non si tratta più solo delle cimici di colore verde brillante cui eravamo abituati fino a qualche anno fa ma anche di cimici marrone, le cosiddette cimici asiatiche, più resistenti.
2) Soia, sì. Ma non solo Il luogo comune dà la colpa alla soia, la cui coltivazione è aumentata negli ultimi anni nelle nostre campagne. In effetti le cimici sono ghiotte di soia, ma non solo. Secondo gli esperti, ci sono ben 170 varietà di frutta e verdura colonizzate: anche uva, mele, pere, pesche, kiwi, olive.

3) La soglia dei 20 gradi Un’altra causa è legata al clima: indubbiamente le cimici sono favorite da questo autunno caldo, che sembra quasi più una continuazione dell’estate. Infatti già sotto i 20 gradi le cimici fanno fatica a volare. In generale, spiega l’entomologo Enzo Moretto, fondatore e direttore di Esapolis, «Le cimici sono diventate invasive perché ne abbiamo favorito la diffusione, alterando l’equilibrio naturale. Le continue modifiche all’ambiente naturale apportate dall’uomo - prosegue Moretto - fanno venir meno gli elementi di controllo. Nell’era della globalizzazione gli insetti passano da un continente all’altro, i container sono un ottimo mezzo di trasporto. Gli insetti a loro volta sono cibo per altri insetti, attaccati da decine di predatori microscopici, a partire da virus e batteri, oppure piccole vespe che parassitano l’organismo ospite depositando le loro uova. In natura questo permette di controllarne la diffusione ma finora le cimici asiatiche, risultato di ingressi multipli negli anni, non hanno nemici naturali. Gli studi si concentrano in questa direzione ma ci vorrà tempo per ristabilire un equilibrio».
4) Ghiaccio e zanzariere Sconsigliati gli insetticidi, innanzitutto perché fanno male alla nostra salute e poi perché le cimici stanno sviluppando una certa resistenza a questi veleni. Meglio il ghiaccio spray: una volta congelate, le cimici vanno subito raccolte con una scopa e gettate fuori dall’abitazione, perché sono ancora vive. Non serve buttarli nel wc perché galleggiano, meglio usare un secchio con acqua e sapone in modo da togliere la tensione superficiale dell’acqua e farle così annegare. Un’altra soluzione può essere quella del getto di vapore che stordisce le cimici e le fa uscire dai loro nascondigli. Utilissime, per tenere le cimici fuori casa, sono le zanzariere, che però ovviamente riparano solo le finestre e non anche le porte.
5) I nemici naturali Ma su larga scala la vera soluzione, anche se lontana, può arrivare solo dall’eco-sistema, che deve trovare degli antagonisti naturali. «Dobbiamo cercare di far “capire” agli organismi presenti nel nostro ecosistema che anche le cimici asiatiche potranno entrare a far parte della loro alimentazione», spiega Alberto Pozzebon, ricercatore del Dafnae, il dipartimento di agronomia dell’Università di Padova. Alcuni di questi organismi sarebbero già stati individuati ma serve tempo per approfondire ricerca e sperimentazione.
Riproduzione riservata © Tribuna di Treviso
Leggi anche
Video