L’aspra querelle sulla bestemmia corre sul Terraglio

Lo scultore-scrittore replica all’educato Toscani «Qualcuna ne tiro ancora fa parte del suono del nostro dialetto»

CASALE SUL SILE

A distanza di qualche settimana dalla presentazione ufficiale della campagna sul senso civico promossa dall’amministrazione di Casale sul Sile con gli alunni dell’istituto Comprensivo, il cartello simbolo, quello con l’invito a non bestemmiare, continua a far discutere.

Dopo un Oliviero Toscani che ne elogia il senso («Sono giustamente le giovani generazioni, nate dopo il 2000, che devono insegnare ai padri» commentava qualche settimana fa ai microfoni del Morning Show di Radiopadova condotto da Barry Mason con Alberto Gottardo, Joe formaggio e Nicola Brugiolo), a distanza di qualche settimana, stesso medium, nella puntata di venerdì scorso della Zanzara di Cruciani su Radio 24, lo scrittore scalatore Mauro Corona, si è scagliato (come già aveva fatto il consigliere comunale di Nervesa Paolo Zanatta) contro questo messaggio.

«Ogni tanto - ha detto lo scultore-scrittore di Erto - bestemmio, una volta era un intercalare, adesso meno di un tempo, ma le tiro ancora» ha raccontato «La lingua veneta non esisterebbe senza bestemmie, già il suono è una bestemmia. È antipatico in pubblico, ma sono tante le cose antipatiche», ha “alleggerito” Corona.

Ma oltre al sindaco di Casale Stefano Giuliato, idealmente, gli strali del commentatore possono anche indirizzarsi verso i sindaci di Mogliano e Preganziol, Carola Arena e Paolo Galeano, con le loro ordinanze anti lucciole.

«Mica tutti sono dei conquistatori, poverini dice Corona - . Dovranno pur avere anche loro un’ora di sesso». Insomma, ce n’è per tutti i gusti e si conclude con un classico anche se non educatissimo finale: «ma andate a quel paese». —

M.M.

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