Lascia Danilo, l’ultimo mugnaio
Mariotto e la moglie dicono basta all’attività che va avanti da tre generazioni: «Troppa burocrazia»

SAN PIETRO DI FELETTO. È uno degli ultimi mugnai della Marca. Danilo Mariotto, 63 anni, il mestiere lo ha imparato a 13 anni dal padre Onofrio che, oltre 70 anni fa, iniziò a macinare mais nel suo mulino di via Pianale a San Pietro di Feletto. Dopo 50 anni di attività la fatica comincia a farsi sentire, ma soprattutto il peso della burocrazia. È così che, con la fine del 2017, terminerà anche la lunga impresa della famiglia Mariotto. Danilo e la moglie Carla, al suo fianco nella vita e nel lavoro, tra qualche giorno spegneranno il mulino di famiglia funzionante da quasi un secolo.
«È a malincuore – racconta il mugnaio di san Pietro di Feletto – che chiudiamo l’attività. Tra le varie cose, la parte burocratica del lavoro è diventata molto impegnativa. Sarebbe quasi necessaria una segretaria a tempo pieno per starci dietro. Ciò che più mi mancherà però è il rapporto quotidiano con la clientela che va al di là del semplice scambio lavorativo. Molte sono persone che vengono d’abitudine, con cui si scherza, si ride e ci si racconta. Quando hanno saputo della chiusura hanno manifestato con così grande sincerità il loro dispiacere, che mi sono commosso». Mentre lo racconta, i suoi occhi tradiscono l’emozione di una scelta a lungo pensata. Nemmeno Carla si aspettava tanto attaccamento da clienti e concittadini. «Sono grata di tutto l’affetto che la gente ci sta dimostrando, – aggiunge la donna – è un segno che ci rende orgogliosi del lavoro svolto da noi in questi anni e, prima ancora, da mio suocero Onorio, mancato quest’anno nel periodo pasquale. Lui aveva inaugurato l’attività».
Privati, ma anche panificatori, ristoratori e gestori di alimentari si approvvigionano ancora al mulino dei Mariotto che ha servito ben tre generazioni. Il mestiere lo avevano avviato il padre insieme al fratello Bruno, originari di Tempio di Ormelle. Prima affittarono il mulino e poi, quando l’attività cominciò a decollare, lo comprarono. Il lavorò passò sotto la direzione del figlio Danilo nel 1987 che, oltre a continuare nella macina del mais, allargò l’offerta commercializzando mangimi. Per 50 anni Danilo, con la moglie Carla poi, caricano il mulino, trasportano i pesanti sacchi, accolgono i clienti in via Pianale e forniscono servizio a domicilio. Fanno parte della storia di San Pietro di Feletto e dei ricordi di moltissimi felettani del passato e del presente. Ora San Pietro di Feletto saluta con affetto il suo storico mugnaio che continuerà a occuparsi, per passione, del suo piccolo appezzamento di terreno vicino casa.
Silvia Ceschin
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