Lana e seta a Follina Quando il passato coincide con il futuro

FOLLINA. Follina ritorna ad essere il paese della lana e della seta: con una maxi operazione congiunta, il Lanificio Paoletti (fondato nel 1795) e Serica 1870 Srl hanno comprato l'area dismessa dell'ex lanificio, accanto all'attuale stabilimento Paoletti. In quegli 8.500 metri quadrati coperti, che nei secoli hanno visto alternarsi varie realtà produttive fino all'ultimo fallimento di una dozzina di anni fa, sorgerà il polo di riferimento per l'industria laniera della Marca, con la regia di una società fondata ad hoc (la "Compagnia della lana e della seta"). Non tanto (e non solo) uno stabilimento produttivo, quando un progetto di archeologia industriale che all'interno degli spazi recuperati organizzerà eventi e manifestazioni, congressi, un museo permanente. L'operazione è stata ultimata nelle scorse settimane, e il complesso comprato all'asta dal curatore fallimentare dell'ultima società che vi aveva lavorato, la Effeti Srl di Follina. Riservatissime le cifre dell'operazione: la valutazione dello stabilimento al momento del fallimento era di circa un milione e 460 mila euro, cifra poi decresciuta negli anni. I registi dell'acquisizione sono la famiglia Paoletti, per l'omonimo lanificio, Enrico Baldazzi e la famiglia Frezza per la Serica.
Due nuclei familiari storici che stanno vincendo la loro scommessa di puntare sulla tradizione: il Lanificio Paoletti vende i suoi tessuti alle più prestigiose case di moda europee, la Serica - dato il volume degli ordini - è costretta a turni di 24 ore. «Ora inizia il difficile del lavoro» spiega Andrea Paoletti, titolare del lanificio «l'area è tutta da riprendere per mano, quando i lavori saranno terminati non sarà solo destinata a scopi produttivi e commerciali ma diventerà una zona museale, in cui trasmettere una cultura e una tradizione che sui mercati esteri possono essere il valore aggiunto».
L'operazione di Paoletti e Serica ha tolto anche un po' di castagne dal fuoco al Comune, perché quella in cui si trova il capannone sarebbe stata un'area edificabile per scopi residenziali: l'avesse acquistata qualcuno altro, il rischio tra una decina d'anni sarebbe stato quello di trovarsi altri appartamenti vuoti in paese. «Noi affiancheremo i titolari delle due attività in qualsiasi progetto» spiega il sindaco di Follina, Mario Collet «hanno riportato alla luce il valore della nostra tradizione, ben vengano iniziative del genere».
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