L’addio dei negozianti storici «Via XX Settembre sta morendo»

CONEGLIANO. Trentuno dicembre 2015: un piccolo terremoto per il commercio di Conegliano. Sarà l’ultimo giorno di lavoro di due attività storiche in via XX Settembre: “L’Antico Pozzo” di Mara Cugnach, il negozio di antiquariato da trent’anni in Contrada Granda, e l’ortofrutta di Gabriella Boro, proprio davanti al Duomo, che i coneglianesi ricordano in quel luogo praticamente da sempre. Mentre il negozio di abbigliamento Luli, accanto all’antiquariato, medita di trasferirsi per la crisi di via XX Settembre. Notizie a cui si aggiunge l’appello di un importante esercente di Corte delle Rose, Antonio “Tonino” Palazzi, ex titolare dell’Hotel Terme anche lui alle prese con qualche rebus da sciogliere per il suo bar coneglianese: «In Corte delle Rose abbassino gli affitti, bisogna riportare qui i negozi».
Si è data da fare per trent’anni, per rivitalizzare il centro di Conegliano, la signora Cugnach, che ora allestisce l’ultima vetrina natalizia del suo “Antico Pozzo” con una vena di tristezza: «È una decisione molto sofferta, a cui pensavo da anni. Il momento è arrivato, sono cambiati i tempi e via XX Settembre è decaduta. Davanti a me, quando ho aperto c’erano due negozi: una cartoleria e un negozio di abbigliamento. Hanno chiuso entrambi, e ora me ne vado io. Un centro vuoto sarà un problema anche per la sicurezza». Se si trasferirà anche Luli, l’unica attività che resterà aperta nella galleria davanti al duomo sarà il bar di Marina Rossetto. «I primi anni qui sono stati belli, dal 2006 in poi una caduta libera» racconta la titolare dell’Antico Pozzo. Le colpe? Come ripetono tutti, vanno equamente ripartite fra la crisi economica, la chiusura della strada al traffico, l’apertura del centro commerciale: «Non è che il Conè faccia concorrenza alla merce che vendiamo noi, e che si trova solo qui. È che elimina la passeggiata dal centro storico. Il sabato o la domenica, chi va al Conè non viene poi anche in centro». Mara Cugnach venderà nei mercatini gli oggetti che resteranno in magazzino. Per il centro, è un’istituzione. Tutti la conoscono e tutti la salutano, come avviene per i titolari dell’ortofrutta distante pochi metri, altra chiusura a sorpresa e destinata a lasciare un vuoto importante dal primo gennaio. Il nome “eccellente”, Palazzi, per ora resiste. Anche sul suo bar si rincorrono le voci di chiusura: «In realtà stiamo solo cercando una persona» spiega Antonio Palazzi «perché l’attuale responsabile dovrà trasferirsi da gennaio e resteremo senza una spalla importante. Vorremmo non chiudere nemmeno un giorno, per non creare problemi ai clienti. In Corte delle Rose si potrebbe fare di più: dipende anche dai proprietari dei negozi vuoti, dovrebbero abbassare gli affitti. E l’altro nostro problema è l’ex Saita».
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