L’abbraccio di Salgareda al “suo” cardinale Poletto

SALGAREDA. Chiesa strapiena , ieri a Salgareda, per la messa celebrata dal cardinale Severino Poletto, arcivescovo emerito di Torino. Il cardinale è stato salutato, prima dell’inizio della celebrazione,anche da don Roberto Mistrorigo, parroco di Salgareda e dal sindaco Vito Messina. Presente alla concelebrazione anche don Geremia, per tanti anni parroco di Salgareda.
Il cardinale ha trascorso due giorni fra San Nicolò di Ponte di Piave e Salgareda, le due parrocchie che ha frequentato da ragazzo, perché in questi giorni la cugina Elisabetta Marcuzzo ha festeggiato i suoi 100 anni ed il cardinale non ha voluto mancare.
La messa è stata resa ancora più suggestiva e solenne anche dalle musiche eseguite all’organo dal maestro Aldo Toffoli ed accompagnate del coro.
Il cardinale Poletto ha trascorso la sua infanzia fra San Nicolò e Salgareda. Poi, ben 60 anni fa, la famiglia si era trasferita in Piemonte, ma le radici non sono mai state divelte.
Gli anziani a Salgareda ricordano i Poletto e soprattutto Severino tanto che lo stesso cardinale ha scherzato: «Ho incontrato persone che mi salutavano e chiedevano:”Ti ricordi di me?”, non chiedetemelo, ricordo le famiglie, la chiesa il paese, ma…dopo sessant’anni, anche i miei amici d’infanzia sono un tantino cambiati!». Il cardinale Poletto ha trovato molto cambiato anche il suo paese: «Questa mattina sono stato in cimitero per pregare la comunità parrocchiale che si trova lì. Ho visto che tutta quella zona fra il centro ed il fiume Piave, che una volta era aperta campagna, ora è un susseguirsi ininterrotto di abitazioni. Che differenza c’è da allora! Eravamo più poveri di sicuro, ma credo che fossimo anche più felici. Si aveva poco ma si godeva molto, in serenità e concordia».
Il cardinale Poletto ha apprezzato anche il restauro dell’antico manto della Madonna, realizzato all’inizio del ‘900.
Uno dei pochi arredi preziosi della chiesa sfuggiti alla distruzione della Prima Guerra mondiale.
«Ricordo quel manto, tutto rotto, non più usato. Il restauro lo ha restituito splendido e mercoledì avvolgerà l’Assunta durante la processione».
Il cardinale Severino Poletto, al termine della celebrazione si è intrattenuto affabilmente con tutti coloro che hanno voluto salutarlo e non ha fatto mancare una parola di conforto per chi soffre e per le famiglie in difficoltà.
Giuseppina Piovesana
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