L’abbraccio dei Baggio per l’addio a Brombal, Montebelluna in lutto
C’erano anche Roberto e Dino al funerale del presidente del Montebelluna. L’ex Pallone d’oro: «Perdo un amico, ricordi bellissimi»

Agostini Montebelluna funerale di Marzio Brombal
MONTEBELLUNA. Un lungo e commosso abbraccio sul sagrato della chiesa tra Roberto Baggio e Cristina, la moglie di Marzio Brombal, a cui è seguito uno scroscio di applausi all’ingresso della bara nel duomo di Montebelluna. Circa un migliaio di persone ieri pomeriggio si sono ritrovate in chiesa a dare l’ultimo saluto a Marzio Brombal, il presidente del Calcio Montebelluna, scomparso improvvisamente all’età di 71 anni, proprio nell’anno in cui la società alla cui guida era da sei stagioni si preparava a festeggiare il centenario.

Agostini Montebelluna funerale di Marzio Brombal presente Roberto Baggio
Il dolore
C’erano tutti i giocatori in divisa delle squadre del Montebelluna Calcio, c’era la maglia sociale con tante firme sopra la bara, tanti rappresentanti del mondo dell’imprenditoria, i vertici della compagnia carabinieri di Montebelluna, il mondo politico: il sindaco Marzio Favero, i suoi assessori, l’ex senatrice Laura Puppato, tutti stretti attorno alla moglie Cristina, al figlio Giovanni, alle figlie Tania e Lidia, al fratello Norio.

Agostini Montebelluna funerale di Marzio Brombal
I campioni
E c’erano due nomi storici del calcio: Dino Baggio, che a Montebelluna è di casa e il cui figlio gioca col Montebelluna, e Roberto Baggio, venuto a salutare l’amico dei tempi della Diadora. «Ci eravamo sentiti dieci giorni fa – ricorda Roberto Baggio – Abbiamo sempre continuato a tenerci in contatto. È stato un bellissimo periodo quello con Diadora e sono sempre rimasto legato a loro anche una volta concluso il rapporto professionale». Il ricordo più bello? «Una vacanza in Argentina – dice l’ex nazionale – con Marzio, Roberto Danieli e altri della Diadora».
Il ricordo
Dietro l’altare, durante il rito religioso, il gonfalone di Montebelluna e gli stendardi dell’Aido, perché Brombal ha donato le cornee su decisione della moglie Cristina e del figlio Giovanni. «Era una figura carismatica – ha detto nell’omelia il prevosto di Montebelluna, monsignor Antonio Genovese – che aveva portato e mondo del calcio la gentilezza e la signorilità. Non è mai stato sopra le righe, è sempre stato rispettoso di tutti. Era un vero sportivo, che ha cercato di insegnare come nello sport ci voglia il rispetto dell’avversario».
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