La tragedia dal ponte In 500 al funerale della giovane mamma

VEDELAGO
Il ringraziamento per aver donato serenità a tante persone con la sua generosità, ma anche il rammarico per non aver capito la gravità della depressione che covava dentro di lei e di cui chiedere perdono: sono i sentimenti espressi dalla famiglia della mamma 31enne che la sera del 20 febbraio scorso si è tolta la vita buttandosi dal ponte di Vidor assieme al suo bambino di un anno e mezzo: all’ultimo istante l’istinto materno ha fatto in modo che miracolosamente il piccolo si salvasse. Un aspetto che è stato sottolineato ieri nel giorno dell’ultimo saluto, con i funerali celebrati a Fanzolo, dove lei, originaria di Caerano, risiedeva con il marito e il figlio.
Circa cinquecento le persone che, in silenzio e commosse, si sono volute stringere attorno a una famiglia straziata da questa tragedia. «Dio ha contato tutti i suoi passi, compresi gli ultimi che ha fatto», ha detto il parroco don Ivan Feltracco, «ma anche le lacrime da lei versate nel momento del profondo sconforto e ora dai suoi familiari. Ma Dio non rimane indifferente. Custodivi in te un tesoro: essere a Sua immagine e l’amore per tuo figlio e tuo marito. Quel vaso si è rotto, ma quel tesoro non si è perduto, perché non esiste amore sprecato. Avremmo voluto fare dei passi con te in una strada oscura, ma non è stato possibile. Ma non è giusto chiedersi che cosa si poteva fare, ora. Non capiremo mai il tuo gesto, ma se il tuo piccolo è ancora qui, lo dobbiamo al tuo istinto di preservarlo. Sarà lui la primavera della famiglia e, assomigliandoti tantissimo, mostrerà sempre il tuo volto». Al termine della cerimonia il corteo funebre si è diretto verso il cimitero di Caerano per la sepoltura: nel percorso una sosta al santuario della Madonna del Caravaggio, a cui la giovane mamma era molto devota. —
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